Benvenuti e benvenute nella rubrica #MeeTheSpeaker, l’occasione giusta per conoscere meglio le professioniste parteciperanno a WomenX Impact il 18-19-20 Novembre 2021 al FICO Eataly Bologna e online.
La protagonista dell’intervista di oggi è Chiara Brughera, Managing Director di SheTech, l’associazione italiana che si occupa di supportare le donne nel mondo della tecnologia, del digitale e dell’imprenditoria.
Da quasi quattro anni lavori in SheTech: secondo te, che cosa è cambiato nel mondo delle STEM nell’ultimo periodo in un’ottica di genere?
Sicuramente in questi anni l’attenzione verso le tematiche relative a donne, tech e gender gap in questo settore si è alzata molto e anche da parte delle aziende vediamo un forte interesse nel voler realizzare attività di sensibilizzazione e progetti concreti di diversità e inclusione all’interno e all’esterno dell’azienda. I dati però parlano chiaro: la percentuale di ragazze che scelgono corsi STEM in Italia sul totale delle iscritte in università è pari a circa il 18%. Anche a livello globale ci vorranno 135,6 anni per colmare il gender gap, che è sempre più alto nelle professioni dove sono richieste competenze tecnologiche. In sostanza, c’è ancora tanta strada da fare e noi crediamo che attività di sensibilizzazione, role modeling, empowerment e formazione possano contribuire in modo concreto a colmare questo divario.
Quali sono i progetti di SheTech che sono stati accolti con più entusiasmo da chi vi segue?
Sicuramente le attività di formazione digital e tech, come i corsi della SheTech Master School, i bootcamp di coding e il progetto SheLab per formare full-stack developer. Anche le attività di networking ed empowerment sono molto apprezzate dalla community: infatti, uno dei nostri obiettivi è proprio quello di mettere in condivisione esperienze e competenze e valorizzare storie di role model del settore digitale e tech.
Ti definisci un’appassionata di community management e sei co-organizzatrice dell’Italian Community Managers Summit: quali sono secondo te gli ingredienti fondamentali per costruire una community attiva e partecipata?
Credo che gli ingredienti principali di una community siano prima di tutto l’avere un obiettivo comune, una visione, una colla che leghi i membri tra loro. Inoltre, non esiste community senza relazione tra i partecipanti, ci deve essere conoscenza e aiuto reciproco perché questo crea la netta differenza tra una audience e una community. Il terzo ingrediente fondamentale è il senso di appartenenza: è necessario che le persone si sentano parte di qualcosa di più grande e percepiscano un’identità comune. Questi sono tutti elementi che stanno alla base di una community come quella di SheTech.
Hai da poco terminato il master in Diversity Management and Gender Equality della Fondazione Brodolini: quali insegnamenti porterai con te nelle tue prossime esperienze?
Grazie a questo master ho approfondito le tematiche di diversity e inclusion da tantissimi punti di vista: non si deve più parlare solo di diversità di genere ma anche di multiculturalismo, disabilità, tematiche LGBTQ+ e tanto altro. Inoltre, il master è stata un’occasione per incontrare tanti professionisti del settore e confrontarmi con HR, D&I specialist, responsabili di altre associazioni che lavorano in settori diversi e condividere quindi idee e progetti che sicuramente mi saranno utili a livello lavorativo e personale.
Durante l’evento sarai una delle protagoniste del panel “Donne e STEM: soluzioni per colmare concretamente il gender gap“: ci daresti qualche piccola anticipazione del tuo intervento?
Durante il nostro panel vorremmo portare sicuramente dei dati sulla situazione attuale delle donne nel mondo STEM in Italia ma vorremmo soprattutto raccontare storie concrete e best practice per colmare il gender gap in questo settore. Grazie alle nostre ospiti esploreremo il punto di vista di una divulgatrice scientifica, di un’azienda e di un’università e credo sarà una bellissima occasione di confronto e condivisione.
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