News al Femminile è una rubrica ideata da Elisa Checchin, che vuole creare insieme alle nostre lettrici uno spazio dedicato alla divulgazione di tutte le news legate al mondo femminile.
Ed eccoci qui con le ultime notizie:
Lunedì 10 gennaio
Arrestato uomo colto a picchiare la compagna arrivando a fratturarle il setto nasale. Questo sotto gli occhi dei figli minorenni.
Martedí 11 gennaio
- Studente di medicina prova ad uccidere la sua ex aggredendola con chiave e coltello per gelosia. La ragazza aveva dimostrato reticenza nel mostrare i messaggi nel cellulare.
- ANCHE LE DONNE POTRANNO GUIDARE I TAXI.
Se solo nel 2017 alle donne arabe era stata concessa la possibilità di prendere la patente, ora potranno anche guidare un taxi e non solo la loro vettura privata. Una nuova opportunità lavorativa segno di un maggiore riconoscimento del ruolo della donna.
Mercoledí 12 gennaio
Trentaquattrenne aggredisce una donna che fa jogging palpandola brutalmente. Ora il ragazzo è agli arresti domiciliari.
Sabato 15 gennaio
Anziana uccisa dal compagno della figlia. La donna è stata brutalmente picchiata fino alla morte.
Lunedí 17 gennaio
Donna, incinta all’ottavo mese, picchiata dal compagno. Arrestatol’uomo per maltrattamenti in famiglia e lesioni. Era già in regime di semilibertà per dei precedenti ma la relazione con la donna era proseguita.
Martedí 18 gennaio
- Grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza è stato identificato l’uomo che sferrava schiaffi e pugni a donne a caso tra i quartieri di Napoli. Accusato di tre aggressioni, è stato denunciato a piede libero all’autorità giudiziaria per violenza privata e lesioni.
- Il marito, ubriaco, picchia la moglie con una mazza da hockey e chiede al figlio di soli 10 anni di chiamare i soccorsi.
- Arrestato l’uomo che il 21 dicembre ha stuprato e rapinato una donna nell’ascensore di casa. Otto interminabili minuti mentre lui la minacciava e le ripeteva di stare zitta.
- ROBERTA METSOLA È LA NUOVA PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO. A sostituire David Sassoli, scomparso l’11 gennaio, sarà Roberta Metsola. È stata eletta al primo turno con 458 voti favorevoli. La sua elezione è stata accolta positivamente in quanto donna giovane, capace e attiva. Ella, in passato, ha dimostrato di essere particolarmente sensibile ai diritti civili quali libertà, opinione e stampa e si è distinta per il suo attivismo dopo l’uccisione della giornalista Daphne Caruana Galiza. Però ci sono dei “ma”. Metsola ha 43 anni e dal 2013 è un’eurodeputata del gruppo PPE (Partito Popolare Europeo). Proviene da Malta ed è legata al Partito Nazionalista. Malta è l’unico Paese dell’UE in cui l’aborto è totalmente illegale, anche nei casi di stupro ed incesto. Per questo motivo non sono mancate le perplessità e le critiche. La neopresidente, in sua difesa, ha dichiarato, che da questo momento in poi, le sue posizioni sull’aborto saranno in linea con quelle del Parlamento Europeo. «Questo Parlamento lotterà per i diritti delle donne» ha detto.
DONNE E POLITICA
Sicuramente è una bellissima vittoria quella di un’altra donna in politica. Roberta Metsola completa il terzetto del potere europeo accanto a Christine Lagarde alla BCE e Ursula Von Der Leyen alla Commissione Europea. Serve competenza, fermezza e anche moralità per sostenere posizioni così alte ed è per questo che è sorto il dibattito attorno alle posizioni anti-abortiste della Metsola. Solo il tempo però chiarirà ogni dubbio.
Intanto in Italia si continua a discutere sulla possibilità di una donna a Colle. È una decisione molto delicata che va oltre i discorsi sul divario di genere nel mondo del lavoro. Sicuramente l’elezione di una donna porterebbe con sè un’aria rinnovata, una nuova sensibilità che cambierebbe molte carte in tavola ma bisogna prima di tutto basarsi sulle capacità effettive che un Capo di Stato deve possedere per sostenere tale ruolo.
Ne La Stampa troviamo le paroledell’attore Elio Germano che si dichiara a favore delle donne al potere e dice:《Noi uomini troppo fragili, una donna al Quirinale》.
Giovedí 20 gennaio
- Donna di 60 anni aggredita, minacciata e rapinata da 4 giovani mentre rientrava a casa.
- URSULA VON DER LEYEN CON LE DONNE, PER LE DONNE.
La presidente della Commissione Europea, in un video pubblicato sul suo profilo Twitter, ha dichiarato che s’impegnerà a far diventare legge la proposta europea sulle donne nei consigli d’amministrazione. Si schiera così contro il soffitto di cristallo, metafora usata per indicare la situazione per cui l’avanzamento di carriera per le donne sia ostacolato da fattori di natura psico-sociale e socio-culturale apparentemente invisibili.
VIOLENZA E DISCRIMINAZIONE DI GENERE
Sembra una lista della spesa quella delle notizie sulle violenze sulle donne; quella lunga lista che almeno una volta a settimana ci ritroviamo a fare per poter portare avanti tutte le faccende familiari e domestiche. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a tutte queste atrocità che nascono da problemi radicati nei modelli culturali dominanti.
Questi sono segni dell’inferocimento maschile che non si arresta anzi, aumenta nel tempo facendo sempre più vittime, sempre più giovani. Oggettivamente parlando, con dati alla mano, la violenza di genere vede come vittime soprattutto le donne. A riguardo molto interessante Il Report della Polizia di Stato: nel 2021 si calcolano 295 omicidi totali, 118 sono donne, nella maggior parte dei casi uccise in ambito familiare da partner o ex partner. Questi sono i dati sconcertanti riportati nella relazione del Primo Presidente della Corte di Cassazione Pietro Curzio durante la cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022.
Egli ha parlato dell’esistenza di una «tensione irrisolta nei rapporti di genere, di un’uguaglianza non metabolizzata». Dobbiamo agire, ma concretamente e tempestivamente. Bisogna spingere verso la messa in atto di un programma strutturato di sensibilizzazione per potenziare la prevenzione e al tempo stesso sradicare una cultura machista (esaltazione patologica della virilità) e combattere gli stereotipi di genere. Senza rendercene conto la nostra vita, la nostra mente viene ogni giorno deformata e deviata da modelli di pensiero e idee culturali. La donna inferiore, a casa, senza identità che vive per i figli. L’uomo virile e forte che grazie alla sua protetta posizione nel mondo del lavoro porta a casa il denaro e sostenta moglie e figli.
Ma siamo sicuri di voler continuare a vivere schiavi di queste immagini totalmente de-individualizzanti?
La battaglia contro la stereotipizzazione di genere e l’inferiorizzazione della donna è iniziata decenni fa ma, nonostante i numerosi passi in avanti, i fatti ci dicono altro. Non ce ne accorgiamo ma rimane latente quel modello culturale che promuove un rapporto di dipendenza della donna dall’uomo e frena il processo di emancipazione femminile. Quest’ultimo rientra in un processo ancora più ampio e complesso che riguarda l’umanità nel suo complesso. Bisogna infatti iniziare dal riconoscimento della natura umana come qualcosa che prescinde dalle caratteristiche biologiche, sociali e culturali; e da qui partirebbero discorsi infiniti, molto più ampi che toccano materie che vanno oltre il mio ambito.
Da tempo si parla di giovani sempre più violenti e di rieducazione emotiva. L’episodio di Capodanno è solo la punta di un iceberg ed è per questo che, in riferimento a ciò, si sono espressi anche psicologi e sociologi. Ad esempio Simone Feder, psicologo ed educatore, ha proposto una riflessione sulle dinamiche sociali alla base di manifestazioni violente come queste. Egli ha sottolineato come oggi vi siano sempre più gruppi di ragazzi tra i 14 e 15 anni che mettono in opera rapine o altri reati e che le mancanze educative stanno lasciando la loro traccia nella società. Vi sono bambini sempre più carichi di collera che non riescono a mettersi nei panni dell’altro e ovviamente le vittime della violenza sono sempre i soggetti socialmente più deboli e fragili. Anche in questo caso è l’uomo che manifesta atteggiamenti violenti e di sopraffazione sessuale nei confronti di una donna.
Caso o questione socio-culturale?
Dovremmo forse accelerare il passo ed agire, in quanto la realtà dei fatti dimostra che le donne non sono adeguatamente protette e gli uomini ancora troppo violenti e non abbastanza educati.
La tutela delle donne rispetto al tema degli stupri e delle violenza rientra in una più ampia battaglia contro la sottomissione, sopraffazione e denigrazione del genere femminile. Ad esempio la Spagna dal 2003 ha visto una netta diminuzione del tasso di violenza sulle donne. Tribunali speciali, sensibilizzazione precoce tramite lezioni a scuola ad hoc su femminismo e parità di genere, potenziamento del sostegno psico-sociale.
Per concludere …
Grandi discorsi moralisti, che parlano di parità di genere ed emancipazione, vengono spiattellati da ogni canale d’informazione ma il valore della donna è sottostimato, lo dicono i dati. Maggiori tassi di violenza, maggiore disoccupazione, maggiore discriminazione sono tutti elementi che connotano il genere famminile.
Serve tempestività e non si può più rimanere indifferenti all’inasprimento del divario di genere. Sicuramente sono state compiute grandi conquiste ma credo che la strada sia ancora lunga poichè per sradicare modelli mentali culturali ben strutturati serve unire le forze. Donne convinte che sviluppano il loro empowerment, uomini disponibili a mettersi in discussione ed un sistema educativo che trasmetta valori come le pari opportunità, uguaglianza di genere e il rispetto dell’altro in quanto essere umano.
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