Accrescere l’empowerment femminile può sembrare una questione emersa solamente negli ultimi anni, ma non è affatto così. Molto spesso i riferimenti per l’emancipazione arrivano da lontano e dagli ambiti più disparati. Un esempio davvero calzante di empowerment è Coco Chanel, la stilista che ha rivoluzionato il Novecento dando il suo nome alla maison tuttora tra le più famose al mondo.

Chanel Maison

Figlia di nessuno

La sua è una storia di grande riscatto sociale perché parte dal nulla, in una famiglia non di certo ricca: il padre è un venditore ambulante che va successivamente a lavorare in una locanda, aiutato dalla moglie. Ed è qui che iniziano le difficoltà che, alla fine, tempreranno il carattere della piccola Gabrielle. La madre muore di tubercolosi e il padre si ritrova con una prole di cui non sa praticamente nulla essendo stato sempre in giro e, volendo continuare il suo stile di vita girovago, vuole liberarsene. I due maschi vengono affidati a una fattoria nelle vicinanze, mentre le tre ragazze sbarcano in un orfanotrofio e le aspetteranno anni davvero bui.

L’arricchimento culturale

La futura stilista ha un fisico minuto e, al tempo stesso, una tempra straordinaria che la aiuta ad uscire da quella situazione e ad apprendere, da autodidatta, nozioni di qualunque tipo. Diventa un’accanita lettrice, impara a cucire e, negli anni a seguire, riesce a districarsi in conti e fatture. Si tratta di un percorso che avviene in maniera progressiva, tessendo le giuste relazioni, relazionandosi con le grandi personalità dell’epoca, dall’artista Salvador Dalì all’attrice Marylin Monroe. Costruendo il suo curriculum, l’affascinante francese, classe 1883, riesce a capire che dietro una carriera di spessore c’è l’impegno, la tenacia e la pazienza. Armi con cui resiste in momenti di grande sconforto, come la perdita della persona amata, Boy Capel, e soprattutto le due guerre mondiali.

Una business woman

Quando capisce che la moda è la sua strada, Coco si trasferisce a Parigi e comincia la sua attività in un locale piccolissimo, ma riesce da subito a fidelizzare la clientela e, piano piano, allarga la sua sfera d’azione fino ad aprire sedi praticamente ovunque. Una sua frase leggendaria recita che

“si può essere irresistibili ad ogni età”

e d’altra parte Chanel è un riferimento per le giovani generazioni, ma anche per aristocratiche e regine ormai navigate. Lei che era nata in un ospizio per poveri, con una vita, solo apparentemente, segnata, e che diventa fonte inesauribile di creatività con la capacità di guardare attraverso i secoli. Approfondendo la sua biografia troviamo tanti concetti moderni, dal femminismo alla sorellanza. E un’idea interessante in proposito è la collana “Icone” di RCS, in edicola con “Oggi” e “iO Donna”, che dedica il prossimo volume alla stilista parigina, presentando una Chanel frizzante e innovatrice. Come un vulcano in continua eruzione.

Chanel

Emanuele La Veglia


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