News al Femminile è una rubrica ideata da Elisa Checchin, che vuole creare insieme alle nostre lettrici uno spazio dedicato alla divulgazione di tutte le news legate al mondo femminile. 

Lunedì 31 gennaio | UNA SANITÀ AL FEMMINILE

La FIASO (Federazione italiana delle aziende sanitarie) ci riporta dei dati interessanti: in Lazio più della metà dei direttori generali delle aziende sanitarie e degli ospedali generali sono donne. La situazione si è ribaltata dal 2015 quando, al contrario, erano predominanti gli uomini.

Martedì 1 febbraio | DONNE SOLO COME “OSPITI” AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE

Il circolo Canottieri Aniene è una società polisportiva storica di Roma, frequentato da sportivi e uomini d’affari. Per regolamento l’accesso è riservato solo agli uomini e le donne non sono ammesse tranne nel caso in cui non sia stato raggiunto un rilevante traguardo sportivo. Le donne non possono frequentare il circolo come socie ma solo in qualità di ospiti. Tale regola è chiaramente discriminante e nelle scorse settimane è emerso un dibattito proprio a riguardo. Il Presidente Massimo Fabbricini si difende dicendo che《non è anti-femminismo》ma tradizione, una tradizione che va rispettata e protetta. La questione è finita anche in Parlamento dove 25 deputate hanno depositato un’interrogazione parlamentare per “superare situazioni discriminatorie ed anacronistiche”.

Mercoledì 02 febbraio |MORTA MONICA VITTI, ATTRICE ICONA DEL CINEMA ITALIANO

La sua estrema potenza espressiva e profondità l’hanno resa la “donna assoluta” del ‘900, è cosi che è stata definita da Il Fatto Quotidiano. Sapeva entrare nel cuore di chi la guardava. Aveva 90 anni e da tempo, a causa della sua malattia degenerativa, si era allontanata dai riflettori. Poteva essere chiunque e sembrava che tutte quelle personalità e sfaccettature che interpretava facessero in qualche modo parte di lei. Grazie alla sua intelligenza e senso dell’umorismo è diventata iconica nel panorama italiano del cinema e, al tempo stesso, un punto di riferimento per tutte le donne. Con lei se ne è andato un pezzo di storia ma i suoi occhi tristi e la sua inalterata femminilità rimarranno un’immagine indelebile.

AFGHANISTAN: RIAPRONO LE UNIVERSITÀ MA CON ENORMI DIFFERENZE TRA UOMINI E DONNE

Con la presa di potere da parte dei talebani gran parte delle università pubbliche e delle scuole secondarie femminili erano state chiuse. Ciò aveva acceso un campanello d’allarme all’interno della comunità europea; questa decisione è parsa infatti come una sorta di deja-vu della situazione vissuta tra il 1996 e il 2001 quando era stato impedito alle donne di studiare. Ora i talebani hanno fatto un passo in avanti riaprendo le università ma uomini e donne saranno totalmente separati: classi e orari diversi. 

Mercoledì 03 febbraio| IL RISCATTO DI ITALIA OROFINO

Italia Orofino aveva dovuto abbandonare l’università e dare spazio ad altre priorità: lavoro in fabbrica, i figli  e il matrimonio. Ciò nonostante tra mille difficoltà, derivanti dagli oneri familiari e il lavoro precario, ha deciso di prendere in mano la sua vita e riprendere gli studi. Con il sostegno dei suoi figli ce l’ha fatta; oggi è dottoressa in Scienze della comunicazione con una tesi intitolata “Donne e mercato del lavoro in Italia negli ultimi 40 anni” che mette in luce le disuguaglianze  di genere che ancora oggi pervadono la realtà.

DODICENNE PROMESSA IN SPOSA DALLA MADRE

Siamo in Germania e la protagonista di questa vicenda è una dodicenne. Costretta a portare il velo e ad essere tracciata in qualsiasi spostamento, la sua spensieratezza è stata stroncata dalla madre che ha deciso di prometterla in sposa al fratello, 22enne, del nuovo compagno. Tale fatto è stato denunciato dall’ex marito della donna. Il giudice del Tribunale dei minori ha previsto l’allontanamento della dodicenne, sospendendo la potestà genitoriale. Procura ordinaria di Lecce ha inoltre aperto un’inchiesta per: reato di costrizione o induzione al matrimonio, maltrattamenti in famiglia, sottrazione e trattenimento di minore all’estero, abbandono di minore, ipotesi di abusi sessuali. Ora la bambina è tornata in Italia e vive con i nonni.

Lunedì 07 febbraio| A HERAT IL 90% DELLE PALESTRE FEMMINILI SONO STATE CHIUSE

L’insediamento dei Talebani e la paura di creare problemi hanno condotto a prendere questa decisione. Ancora un volta la vita delle donne subisce limitazioni.

DONNA INCINTA PICCHIATA DAL COMPAGNO

Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un grave caso di violenza. La donna subiva violenze da un anno, avrebbe voluto lasciarlo, ma non ce la faceva. È questo il meccanismo che nella maggior parte dei casi scatta quando una donna si trova a subire violenza domestica, e purtroppo gli epiloghi non sono mai positivi. La donna è stata aggredita con calci, pugni e morsi. Tutto ciò è avvenuto in strada, sotto gli occhi dei passanti, che hanno nell’immediato avvertito il 112. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine.

Martedì 08 febbraio| MANIFESTO SESSISTA SCATENA L’INDIGNAZIONE

A Posillipo, nei giorni scorsi, è scoppiata una polemica attorno ad un manifesto ritenuto altamente sessista e lesivo della dignità femminile. In questo cartellone vediamo un lato B femminile in primo piano con la scritta “Il panorama più bello del mondo”. L’azienda di fuseaux, ideatrice di questa campagna, si è difesa dicendo che voleva essere una celebrazione delle donne e del loro corpo ma i cittadini non accettano giustificazione. L’amministrazione comunale ha deciso di intervenire rimuovendo il manifesto.

UNA POLITICA AZIENDALE CHE DIFENDE LE DONNE

Luiza Helena Trajano è una delle donne più ricche ed influenti del Brasile che si è costruita, con impegno e dedizione, una carriera che le sta dando molte soddisfazioni. È un esempio di donna intraprendente ed imprenditoriale. Nonostante gli ostacoli e la problematica situazione economica brasiliana è riuscita ad individuare sempre soluzioni innovative ed elaborare progetti imprenditoriali ambiziosi. È la mente di programmi contro il razzismo, la discriminazione femminile e violenza domestica che l’hanno portata, in 4 anni, a sostenere 700 dipendenti vittime di abusi. L’aiuto offerto non è solo psico-emotivo ma anche economico e pratico. Luiza dice che tutto ciò che fa è mosso dalla volontà di aiutare le donne. 

Giovedì 10 febbraio| BLESSING OKOEDIO, VITTIMA DI TRATTA, ORA INFONDE LA SUA FORZA AD ALTRE DONNE

Blessing Okoedio voleva concretizzare i sogni, ma qualcosa è andato storto. Nel 2016 arriva in Italia con l’obiettivo d’iniziare a lavorare finalmente come informatica ma si trova ad essere incastrata e finisce tra le mani di trafficanti di essere umani. Viene caricata in furgone da degli uomini e portata a Castel Volturno. Le viene detto che deve saldare un debito e minacciata, si trova costretta a prostituirsi. Blessing non è sola, con lei ci sono altre giovani donne, anch’esse rapite e costrette a diventare oggetto di trafficanti. Consapevole di tutti i rischi, riesce però a trovare il coraggio di ribellarsi e denunciare tutto alla polizia italiana. Viene portata a Casa Ru, un struttura a Caserta che accoglie le giovani migranti. Qui riesce a trasformare tutta la sua rabbia in forza: riprende gli studi e fonda “Weavers of hope”, un’associazione che vuole aiutare le vittime di tratta, restituendo loro la dignità perduta.

SARÀ ANNA GERASI A RAPPRESENTARE L’ITALIA AL WORLD-CHOCOLATE MASTER 2022

Tra tanti uomini Anna è riuscita a spiccare e ad aggiudicarsi il titolo di Chocolate Master Italia. Ora rappresenterà l’Italia al World Chocolate Master 2022 che si terrà a Parigi ed è pronta a portare la sua filosofia, basata sulla valorizzazione di ingredienti vegetali e a Km0, oltre confine. Insieme al fratello gestisce la storica pasticceria bresciana Piccinelli 1862 e, oltre ad essere una pasticcera, è anche una maestra d’arte ed apicoltrice. Da una sua ultima intervista emerge la sua sofferenza verso la discriminazione che colpisce le donne nel mondo del food. Secondo Anna la parità di genere è un traguardo ancora molto lontano: le donne si trovano a dover dimostrare molto di più dei collegi maschi per arrivare ad essere neanche alla pari. Ciò nonostante,  lei continua a credere nei suoi sogni e nelle sue capacità. 

Venerdì 11 febbraio| “IO NON PRENDO ORDINI DALLE DONNE”. AGGREDITA DATRICE DI LAVORO INCINTA

Succede a Roma, in una lavanderia di via di Santa Marta Ausiliatrice. Un ragazzo di 23 anni reagisce con violenza ad una semplice richiesta da parte della sua datrice di lavoro, incinta di 5 mesi. Il fatto che sia una donna a dargli ordini per lui è inaccettabile e così, afferra delle forbici appuntite, e inizia a colpirla urlando: “Io non prendo ordini dalle donne”. Lei, per difendersi, mette le mani avanti che vengono più volte colpite e inizia a gridare chiedendo aiuto. In quel momento arriva il marito che ferma l’aggressione. Il giovane era riuscito a scappare ma alla fine la polizia è riuscita a catturarlo. Arrestato per lesioni aggravate, a breve ci sarà il processo per direttissima.

Domenica 13 febbraio| DOPO 38 ANNI DI VIOLENZE E MINACCE DENUNCIA IL MARITO

La protagonista è una donna di 62 anni della provincia di Bari che per ben 38 anni è stata violentata, abusata e maltrattata dal marito. Ad ottobre, a seguito dell’ennesima, ha denunciato tutto ciò che per anni aveva tenuto nascosto alla stazione dei carabinieri. È stato subito ordinato l’allontanamento dell’uomo dalla casa familiare e pochi giorni fa è iniziato il processo. Il marito aveva sin dall’inizio dimostrato un comportamento autoritario, vessatorio e violento ma nessuno mai si sarebbe aspettato un epilogo di questo tipo.

ALLA BERLINALE, IL MONDO FEMMINILE SUL GRANDE SCHERMO

Emma Thompson, Juliette Binoche e Charlotte Gainsbourg saranno le protagoniste di tre film che mettono al centro il mondo femminile in tutte le sue sfaccettature con estrema sincerità. La Thompson, nel film “Good luck to you, Leo Grande”, interpreta una ex docente vedova che decide di materializzare le sue fantasie con un lavoratore sessuale trovato su internet. È un ruolo complesso che dipinge il mondo della sessualità femminile in modo trasparente e profondo, andando a toccare temi quali l’accettazione incondizionata del proprio corpo. Juliette, invece, con il suo personaggio, in “Avec amour and enchantment”, sfida le convenzioni sociali. È una donna sposata che viene travolta improvvisamente da un’attrazione viscerale verso il suo ex ma, senza paure, si lascia trasportare dalle sue sensazioni ed emozioni. Sfida il giudizio e i pregiudizi della società per essere una donna libera. Infine Charlotte, in “The Passengers of the Night”, interpreta una donna vulnerabile e al tempo stesso determinata, che si trova, a causa della fine del suo matrimonio, a dover reinventarsi riscoprendo una perduta serenità interiore. Trova in lei una forza nuova che la aiuterà nel suo processo di emancipazione.

Spesso sentiamo parlare del tema dei diritti associato alla condizione d’inferiorità femminile e tutte le notizie delle ultime settimane, in un modo o nell’altro, ci permettono di affrontare il discorso in maniera più approfondita. Come sempre passi in avanti, vedi la politica aziendale brasiliana e i successi nella sanità laziale, sono accompagnati da cadute, da violenze e discriminazioni.

I diritti delle donne e ragazze afghane sono da sempre un tema caldo di rilevanza internazionale che richiedono interventi tempestivi ed efficaci. Il fatto che sia stata imposta una netta divisione tra uomini e donne sottolinea come le questioni di genere siano un ferita ancora molto aperta.  Due istruzioni parallele pongono le donne sempre in un posizione di subordinazione rallentando il loro processo di emancipazione. L’istruzione può essere usata come uno strumento di controllo sociale e la situazione in Afghanistan ne è la prova lampante. Una cultura patriarcale e maschilista così accentuata necessita per definizione di una serie di strategie che possano in qualche modo “tenere a bada” le donne, restringendo il loro margine d’azione ed esposizione sociale. Limitare o addirittura negare loro la possibilità di essere istruite significa deviare la loro formazione e frenare il loro percorso di realizzazione personale. Istruzione, formazione, emancipazione sono tre processi tra loro connessi che contribuiscono al potenziamento dell’empowerment femminile. Donne formate ed istruite sono donne consapevoli, capaci di scendere in campo e di fare sentire la loro voce; significa essere donne libere e questo è tutto ciò che il governo talebano vuole evitare. Da sempre i talebani si sono distinti per la loro politica estremista lontana dai valori europei che pone le donne in una posizione di totale sottomissione. Le donne sono degli oggetti, devono fare figli, stare a casa e svolgere le mansioni casalinghe. Se già in generale per le donne è molto più difficile farsi spazio, in Afghanistan non vi è proprio nessuna possibilità di realizzazione personale, nessuna possibilità di essere Donne.

Un altro tema molto delicato che s’affianca ai discorsi sulla fragilità e sottomissione del genere femminile è quello delle spose bambine. Un tema oscuro, tenuto nascosto che in realtà terrorizza molte bambini in ancora tanti Paesi del mondo. Questa è un’usanza ancora radicata nella maggior parte dei Paesi caratterizzati da un modello di cultura maschilista e patriarcale. Secondo l’UNFPA (Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione)  le spose minorenni sono soprattutto ragazzine costrette a sposarsi. Sono 30mila le bambine che ogni giorno vengono date in sposa. L’India, i Paesi del sud del mondo e le zone rurali molto povere sono le aree più fertili per questo tipo di scelte familiari. Ciò è un chiaro esempio di diritti negati, dal diritto all’istruzione a quello della salute. Una bambina promessa in sposa non è libera di scegliere per la sua vita e le viene negato il diritto di essere e di vivere come una bambina. Inoltre nella maggior parte dei casi la situazione viene aggravata da violenze di ogni tipo, abusi, stupri e totale isolamento sociale. Lo scenario tremendo è quello di una bambina a servizio di un uomo adulto che esercita su di lei un controllo totale. Non c’è nessuna possibilità di difesa o riscatto. L’adozione a distanza, però, rappresenta un raggio di luce per queste bambine in quanto il sostegno diretto offerto dalla famiglia adottiva da una parte finanzia gli studi della bambina e dall’altra scoraggia le famiglie a ricorrere a questa pratica per avere una maggiore sicurezza economica.  

 

Infine, la violenza è dilagante e ogni giorno mette a rischio la vita di milioni di donne. Spesso i campanelli d’allarme vengono giustificati e addirittura rinnegati. Non è semplice trovare la forza di denunciare ed è per questo che molte sono le donne che per anni continuano a sopportare infinite violenze di ogni tipo: fisiche, sessuali, economiche e psicologiche. La storia di Bari è solo uno dei tanti casi. Sono donne che soffocano il loro dolore, che per paura non parlano ma subiscono mettendo a rischio la loro vita

 

Il caso Aniene.

Ma come può essere interpretato uno statuto di questo tipo, che regola l’accesso sulla base di caratteristiche di genere, se non come un modello discriminatorio? Le qualità e le capacità per frequentare il circolo sono le medesime per uomini e donne quindi perchè vietare l’accesso a quest’ultime? È triste, retrogrado e non meritocratico.

L’Italia è ancora profondamente ancorata in un modello culturale elitario, favoritista che prevede in molti ambiti una via preferenziale per gli uomini. La resistenza a rivedere lo statuto del Circolo Aniene è segno di un’Italia che non vuole cambiare. Io non so quando e, se mai, si riuscirà a raggiungere una parità di genere tale da potersi finalmente sentire considerate e valutate sulla base delle proprie capacità e non sul sesso.

 

MA essere donne è meraviglioso.

Sono tanti gli esempi di donne forti e capaci. Monica Vitti era una di queste. Autodeterminazione, passionalità ed intraprendenza l’hanno resa portavoce di messaggi importanti. Non aveva paura di esporsi o di mostrare le sue fragilità. Parlava alle donne e per le donne usando parole di cui spesso abbiamo bisogno.

 

“Le donne mi hanno sempre sorpresa, sono forti, hanno ancora la speranza nel cuore e nell’avvenire.”

 

“A 15 anni bisognerebbe dire a una figlia: tu devi trovarti un bel lavoro, duraturo possibilmente, che ti dia soprattutto un’indipendenza finanziaria. Poi puoi trovarti anche un uomo, sposarti, avere dei figli, ma comunque  avresti un lavoro, degli interessi.”

 

Sono questi i discorsi da affrontare, capaci di ispirare le donne ad essere completamente sé stesse. Il sostegno reciproco è fondamentale poiché unire le forze significa avere maggiore capacità di far sentire la nostra voce in una società che vorrebbe, al contrario, “soffocarci”.

Non possiamo continuare a rimanere nascoste e non dobbiamo avere paura di farci sentire.

Aiutarci a vicenda, sostenendoci e aiutandoci nei nostri personali percorsi di autorealizzazione.

C’è sempre più voglia di parlare di empowerment ed emancipazione femminile con la consapevolezza che però non è semplice. Troppi sono i pregiudizi e le convenzioni sociali che, ancora oggi, ostacolano i discorsi sul mondo femminile. Dipendenza economica, dipendenza emotiva, fragilità, inferiorità sono elementi che continuano ad essere pericolosamente associati alle donne. Il fatto che sul grande schermo verranno affrontati molti tabù sul mondo femminile significa che il desiderio di cambiare c’è. Emma, Juliette e Charlotte, con i loro personaggi, porteranno agli occhi di tutti esempi di donne, piene di coraggio, capaci di trasformare le loro debolezze in forza. Sfidano loro stesse e la società per potersi sentire completamente libere.

 

Anche la storia di Blessing è un bellissimo esempio di forza e di speranza. Ora è una donna emancipata che vive la sua libertà a 360 gradi. Ha avuto coraggio e la sua mission non si ferma su di lei, ma si espande anche a tutte le altre donne che si trovano ad essere vittime di tratta e di tremendi abusi. Ha lottato per la sua libertà ed ora continua a lottare anche per la libertà di altre donne, infondendo loro la forza necessaria per riscattarsi da una condizione di totale negazione dei loro diritti.

 

 

 

 


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