Anche la rubrica Recensioni in Rosa si fa condizionare dal clima natalizio. In questa puntata dal sapore festivo, Alessandra Carminati suggerisce, e ne offre una breve recensione, alcuni libri di generi tra loro diversissimi che potremmo regalare, o regalarci, per Natale.
Natale si avvicina, anzi, è proprio dietro l’angolo…
In questi giorni frenetici si cerca di fare mille cose e di non tralasciare nessun dettaglio, dalle decorazioni alla scelta dei regali, piccoli o grandi che siano.
Inutile negare che regalare (o regalarsi) un libro a Natale è un classico, le librerie sono quasi sempre strapiene di clienti che fino all’ultimo secondo si aggirano tra gli scaffali in cerca di ispirazione, certi, o perlomeno speranzosi, che tra le numerose proposte o le ultime novità potranno trovare quella adatta alle loro esigenze.
Più facile a dirsi che a farsi, la scelta è davvero ampia e spesso non si sa da che parte cominciare. Per questo ho pensato potesse essere utile recensire, anche solo brevemente, libri che ho letto (di generi tra loro diversissimi) e che ho apprezzato per lo stile, la trama, l’originalità…
Insomma, fornire una piccola carrellata di titoli che spero possano ispirare e, perché no, aiutare anche solo un po’ a orientarsi nella scelta del libro giusto.
L’ordine in cui li propongo è puramente casuale, visto che per un motivo o per l’altro mi sono piaciuti tutti.
Prima di iniziare, tuttavia, mi permetto una piccola nota: ormai errori di battitura, o refusi più o meno gravi, appaiono ovunque, non importa che il libro sia pubblicato da una casa editrice famosa o da una minore.
Spesso questi errori “rovinano” la lettura, almeno a una lettrice appassionata come me, eppure sembra che ormai ci si debba abituare.
Magari in futuro si tornerà a prestare maggiore attenzione a questi dettagli che poi tanto piccoli non sono…
Per il momento non mi resta che augurarvi buona lettura (refusi inclusi) e… Buon Natale!!!
1.“Fairy Tale” di Stephen King
Uscito nel settembre 2022, “Fairy Tale” ha subito attirato l’attenzione su di sé, non foss’altro perché frutto della penna di uno dei più prolifici (e apprezzati) scrittori americani: Stephen King, maestro della letteratura fantastica e horror.
A prima vista, il romanzo potrebbe non sembrare la scelta giusta per un regalo di Natale, eppure, nonostante presenti molte delle caratteristiche delle opere di King (un giovane anti-eroe, un anziano con cui instaura un rapporto che vede lo scontro tra generazioni diverse, un mondo fantastico…) “Fairy Tale” riesce a sorprenderci per alcune scelte estremamente originali.
L’impressione è quella di avere a che fare con due libri differenti: la prima parte è infatti ambientata nel nostro mondo (dove il giovane Charlie instaura un rapporto con l’anziano signor Bowditch e il suo cane Radar), mentre la seconda vede lo stesso Charlie tramutarsi in una sorta di eroe in un mondo fiabesco, che dovrà suo malgrado liberare da una maledizione.
I riferimenti alle fiabe sono numerosissimi, e di esse vengono “analizzate” le versioni originali, quelle meno edulcorate e per questo più “spaventose”, crude e talvolta persino cupe.
King dimostra una cultura letteraria vastissima, molteplici sono le citazioni di opere letterarie o generi, citazioni che appaiono ovunque (King cita persino sé stesso) e che rendono il suo stile e la sua narrazione impeccabili e al tempo stesso originali.
Il libro è consigliatissimo per chi già ama l’autore e vuole leggere qualcosa di diverso dal solito King, ma anche per chi non lo conosce affatto e vuole apprezzare una lettura scorrevole, avvincente, e una fiaba insolita e non troppo paurosa.
2.“Sorelle sbagliate” di Alafair Burke
Alafair Burke è già stata protagonista della mia rubrica, un suo libro compariva infatti nella mia lista di libri da leggere “sotto l’ombrellone”. D’altra parte, la trovo una scrittrice straordinaria, un libro scritto da lei è praticamente garanzia di successo.
“Sorelle sbagliate” non fa eccezione: anche in questo romanzo troviamo una trama ben congegnata, colpi di scena davvero imprevedibili e in grado di capovolgere completamente il punto di vista, e le certezze, dei lettori.
La protagonista è Chloe, donna di successo a capo di una prestigiosa rivista la cui vita però è ben lontana dalla perfezione che tanto vuole mostrare al mondo….
Quando suo marito Adam viene ucciso, apparentemente in seguito a una rapina finita male, Chloe dovrà fare i conti con una serie di verità sconvolgenti che la porteranno ad affrontare il suo passato e a rimettere in discussione il suo rapporto con la sorella Nicky che, tra l’altro, era stata la prima moglie di Adam.
Il ritmo è a dir poco incalzante, i temi affrontati molto attuali (dal movimento #MeToo, ai social media e agli haters), si rimane letteralmente incollati alle pagine mentre si cerca di capire chi abbia ucciso il marito di Chloe e, soprattutto, perché.
Possibile sia stato il figliastro di Chloe? Cosa nascondeva Adam? Nicky è davvero cambiata?
Chi apprezza quei romanzi la cui trama è tutto fuorché scontata non potrà non trovare questo thriller assolutamente brillante.
3.“Piccole cose da nulla” di Claire Keegan
Un libro meraviglioso nella sua semplicità. Si legge tutto d’un fiato, anche perché conta in totale 104 pagine.
Pubblicato da pochissimo, nel novembre 2022, lo definirei una vera e propria piccola gemma, capace di scaldare il cuore e far riflettere.
La vicenda è ambientata in Irlanda, in una piccola città sommersa dalla neve. Siamo a metà anni ’80 e Bill Furlong è il classico uomo onesto, solido e per bene.
Figlio di una ragazza madre, che ha evitato lo scandalo grazie alla mentalità aperta della donna per cui lavorava, Bill è stato cresciuto con affetto e, una volta adulto, è riuscito ad aprire una sua attività: consegna con il suo camion legna, torba e carbone. Dato che il Natale si sta avvicinando, Bill si ritrova ad avere tantissimo lavoro.
A casa ha una moglie e cinque figlie, una bella famiglia tranquilla di cui è orgoglioso eppure spesso si interroga sul passato, sui suoi ricordi, sul mondo che lo circonda… fino a quando un incontro fortuito lo metterà di fronte a una realtà a cui non vuole, e non può, voltare le spalle, nonostante sappia che dovrà affrontare le conseguenze delle sue scelte.
Il libro, nella sua apparente semplicità, riesce a trattare temi complessi e profondi: la vita con tutte le sue difficoltà e le sue gioie, i valori umani, il bisogno di ritrovare la propria umanità, la dignità, l’ipocrisia che a volte fa voltare la testa per il quieto vivere, ma anche e soprattutto la bontà e il bisogno di agire per una giusta causa.
In fondo sono le piccole cose da nulla che contano davvero e questo fa riflettere non soltanto Bill ma anche i lettori. Ognuno di noi, nel suo piccolo, può cambiare le cose, o almeno provare a farlo.
Il libro fa riferimento (senza che la trama entri troppo nei dettagli) alle Magdalene Laundries, istituzioni presenti in Irlanda fino a fine anni ’90. Per chi volesse approfondire, sono stati girati diversi film e documentari sull’argomento (il film “Magdalene” di Peter Mullan del 2002 è forse uno dei più famosi).
“Piccole cose da nulla”, con il suo linguaggio così semplice e chiaro, è un libro perfetto per far pensare e per (ri)dare speranza. Ideale per chi riesce a commuoversi per le piccole, grandi, cose da nulla.
4.“La principessa d’Irlanda” di Elizabeth Chadwick
Definita dalla Historical Novel Society “la migliore autrice di fiction medievale dei nostri tempi”, Elizabeth Chadwick è famosa soprattutto per la sua trilogia su Eleonora d’Aquitania. I suoi romanzi si ispirano alle grandi vicende storiche, vicende che ha studiato a fondo, documentandosi approfonditamente.
“La principessa d’Irlanda” racconta la storia di Aoife, figlia di Diarmait, re d’Irlanda costretto, nel 1166, all’esilio in Inghilterra.
Attraverso gli occhi della giovane e coraggiosa principessa irlandese, data in sposa a Riccardo di Clare, la Chadwick ripercorre episodi cruciali nella storia dell’Irlanda e dell’Inghilterra medievali, regalandoci al tempo stesso il ritratto di un’eroina carismatica e forte.
Il lavoro di ricerca dell’autrice è evidente anche in quest’opera, mentre la narrazione e lo stile si confermano scorrevoli e capaci di mantenere alta l’attenzione di chi legge. Perfetto per chi ama i romanzi ispirati dalla Storia.
5.“Come uccidono le brave ragazze” di Holly Jackson
Al suo esordio, Holly Jackson ci regala un romanzo brillante e per nulla scontato.
La protagonista è Pippa Fitz-Amobi, studentessa di diciassette anni che decide di indagare, sfruttando l’alibi di un lavoro scolastico, sul caso ormai chiuso di Andie Bell, giovane scomparsa misteriosamente qualche anno prima e ritenuta morta, benché il corpo non sia mai stato ritrovato.
La polizia aveva iniziato a indagare sul ragazzo di Andie, Sal Singh, ma il suicidio di quest’ultimo prima ancora che potesse essere incriminato era stato di fatto interpretato come una vera e propria ammissione di colpa. Da allora, l’intera comunità ha in qualche modo ostracizzato la famiglia Singh, “colpevole” di aver dato i natali a un assassino. Pippa però non è affatto convinta della colpevolezza di Sal e vuole vederci chiaro.
Attraverso interviste a vari esperti, membri della comunità e vecchi amici di Andie, Pippa tenta di ricostruire i fatti, grazie anche all’aiuto dei social media e delle tracce indelebili che in essi si possono ritrovare anche a distanza di tempo. Nelle indagini la aiuta Ravi, fratello di Sal, deciso a riabilitarne il nome (e sicuro del fatto che suo fratello non si sarebbe mai suicidato).
“Come uccidono le brave ragazze” è davvero ben costruito, oltre al mistero vero e proprio tocca anche tematiche attualissime quali bullismo, razzismo, pregiudizio… I personaggi sono tutti ben caratterizzati e lo stile alterna la narrazione in terza persona alle note personali di Pippa, note che vanno a creare un vero e proprio diario investigativo (ottimo a questo scopo anche l’uso della grafica, utilizzata per inserire articoli di giornale, screenshot di conversazioni, email…).
Un romanzo insolito, più profondo di quello che potrebbe sembrare a prima vista.
Il seguito, “Brave ragazze, cattivo sangue”, è uscito da poco in libreria (ma attenzione, il secondo libro non ha più a che fare con il mistero analizzato nel primo, nel finale di “Come uccidono le brave ragazze” si scopre chi ha ucciso Andie Bell, non si rimane “in sospeso”).
“Come uccidono le brave ragazze” è consigliato a chi ha sempre voluto fare il detective… e vuole mettersi alla prova insieme a Pippa!
6.“La famiglia prima di tutto!” di Sophie Kinsella
Un libro leggero, in puro stile Kinsella, con l’aggiunta del fatto che la vicenda è ambientata nel periodo natalizio, quindi “in tema”.
La trama è abbastanza scontata, ma forse proprio per questo piace. È rassicurante sapere che la nostra eroina riuscirà a venire a capo dei suoi problemi e a trovare l’amore con la “A” maiuscola.
Lo stile della Kinsella è una certezza: fresco, scorrevole, ironico.
Ritroviamo gli ingredienti classici dei sui romanzi: una protagonista un po’ pasticciona e insicura (questa volta ha in più la fissazione di “mettere a posto le cose”), l’analisi dei legami familiari, la comparsa dell’uomo giusto, e di successo, in modo imprevedibile (si tratta di uno sconosciuto che chiede alla nostra eroina di “tenere d’occhio” il suo computer portatile per un attimo), una serie di peripezie da affrontare, riflessioni sulla crescita personale, sui sogni che si vogliono realizzare…
Insomma, ci si immerge nella trama perdonandone i numerosi cliché, ci si fa avvolgere dal ritmo delle parole, quasi fossero una coperta di Linus, e dalla loro capacità di portarci verso l’agognato lieto fine.
Romanzo adatto a chi la Kinsella la ama a prescindere, e a chi vuole farsi coccolare da una storia leggera e ironica.
7.“A cena con l’assassino” di Alexandra Benedict
Un vero e proprio giallo “classico”, pubblicato nell’ottobre 2022.
Endgame House si prepara a ospitare l’ultima edizione del suo celebre Gioco di Natale: dodici indizi, dodici chiavi, dodici giorni per venire a capo di un enigma.
La dimora è proprietà degli Armitage da diverso tempo. Liliana Armitage, l’ultima proprietaria, è venuta a mancare ma ha lasciato precise indicazioni su come dovrà svolgersi il gioco, il cui vincitore (o vincitrice) avrà in eredità la casa stessa.
Qui entra in scena la nostra protagonista, Lily Armitage, nipote di Liliana, che non mette piede a Endgame House da anni, più precisamente da quando nel labirinto situato in giardino ha ritrovato il corpo della madre morta (presumibilmente suicida).
Tuttavia, quest’anno Lily dovrà far buon viso a cattivo gioco, soprattutto perché la zia Liliana oltre all’invito a partecipare al gioco, le ha lasciato una lettera in cui anticipa che gli indizi che ha lasciato non serviranno solo a ottenere l’eredità (che a Lily non interessa più di tanto), ma l’aiuteranno a scoprire finalmente la verità sulla morte di sua madre. Lily decide quindi di farsi coraggio e di affrontare i suoi demoni, trascorrendo i dodici giorni previsti dal gioco nella grande casa insieme ai cugini (alcuni dei quali molto interessati al premio in palio), e risolvendo enigmi e indovinelli per rivelare, uno a uno, i segreti più oscuri e nascosti della famiglia Armitage.
Come in ogni giallo che si rispetti i protagonisti dovranno affrontare numerosi imprevisti, infatti si ritroveranno isolati a causa della neve e a quel punto i primi omicidi cambieranno inesorabilmente le loro priorità (e creeranno inevitabili tensioni).
Inutile dire che gli stratagemmi narrativi usati (protagonisti isolati, omicidi che si susseguono uno dopo l’altro, filastrocche utilizzate all’interno della trama…) ricordano molto altri romanzi gialli (Agatha Christie in primis) ma c’è da riconoscere all’autrice uno stile di scrittura originale, diversi tocchi di modernità e la capacità di tenere incollati alle pagine.
Inoltre, un paio di “giochi” presentati all’inizio sono rivolti ai lettori che vengono quindi “coinvolti”, invitati a risolvere enigmi loro stessi.
I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno ha un ruolo ben definito (la cugina odiosa, il cugino misterioso, l’ingenuo, il simpatico…) e, nel complesso, rendono la trama piacevole e, allo stesso tempo, curiosa.
Ideale per chi ama i gialli classici ma non disdegna un tocco di modernità nelle trame.
Per finire vorrei dedicare due righe a Daniela De Fazio e al suo libro: “Quella volta che…: Primi appuntamenti e altre calamità”.
Ho avuto il piacere di conoscere Daniela all’evento WomenX Impact dello scorso novembre ed è stata così gentile da regalarmi una copia del suo libro.
Daniela ha condotto in passato una rubrica radiofonica dove le donne avevano la possibilità di raccontare le loro disavventure amorose (primi appuntamenti fallimentari, storie finite male, sorprese impreviste…), ebbene questo libro raccoglie proprio alcune di quelle storie. Non è forse una lettura propriamente “natalizia”, anche se, a dirla tutta, l’autrice un paio di volte inserisce tra una storia riportata e l’altra, sue simpatiche letterine a Babbo Natale. Il libro è stato scritto durante il lockdown, pensieri e riflessioni di Daniela su quei momenti difficili affiorano proprio in queste “letterine” che ci portano a interrogarci su quello che conta davvero.
Per quanto mi riguarda, più che le storie raccolte, a volte comiche a volte tragicomiche, e i relativi consigli che vengono tratti da esse, del libro ho apprezzato tantissimo i momenti in cui la personalità ironica e arguta di Daniela emerge maggiormente: i suoi ricordi, da quelli d’infanzia alla descrizione del suo soggiorno a Bologna (dove il suo libro è stato proclamato vincitore di un concorso letterario). Momenti dolci, teneri o anche solo commoventi, rivissuti attraverso uno sguardo che resta ancora meravigliato.
Sarebbe bello che il libro avesse raccolto anche qualche testimonianza maschile, perché si sa, gli appuntamenti e le storie d’amore possono riservare sorprese non solo alle donne ma anche agli uomini…chissà che Daniela non raccolga la sfida!
Concludo qui la mia “mini” lista di suggerimenti. Spero vi possa essere utile.
Buone Feste!!!!!
Alessandra Carminati
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