Occupazione femminile in Italia e gender pay gap

Gli ultimi dati ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) disponibili riguardanti l’occupazione femminile in Italia rivelano che il tasso di occupazione femminile è del 51,9%: una donna su due non lavora. Il tasso di occupazione maschile, invece, è del 69,7%. Nel 2022 sono stati registrati 334.000 nuovi occupati, ma di essi l’88% sono uomini. Questo significa che la differenza di occupazione tra uomini e donne è ancora piuttosto significativa. Infatti, il divario salariale tra uomini e donne in Italia è in media del 10%.

I dati mostrano che le donne sono ancora concentrate in alcuni settori lavorativi, come il settore dei servizi, che comprende ad esempio l’assistenza domiciliare, l’educazione e la sanità. In questi settori, le donne rappresentano circa l’80% dei lavoratori.

Inoltre, le regioni più penalizzate risultano quelle del Sud e le Isole, con i dati più bassi registrati n Sicilia (30,3%) e Campania (30,4%). In generale, la situazione dell’occupazione femminile in Italia è influenzata da fattori culturali, economici e sociali complessi, che richiedono un impegno costante per promuovere una maggiore uguaglianza di opportunità. C’è anche una questione culturale da affrontare: in Italia, soprattutto al Sud, ci sono ancora molte persone che vedono il ruolo della donna principalmente come quello di moglie e madre, e non considerano l’occupazione come una scelta possibile o auspicabile. Ciò comporta una mancanza di sostegno per le donne che desiderano lavorare, ma anche una mancanza di modelli femminili positivi.

Per affrontare questi problemi, sono necessari interventi a diversi livelli. A livello istituzionale, è importante garantire politiche di sostegno alle donne che lavorano, come permessi parentali retribuiti, asili nido accessibili e flessibilità lavorativa. Inoltre, è fondamentale affrontare il divario salariale di genere e promuovere politiche di parità di trattamento. A livello culturale, invece, è importante promuovere una maggiore consapevolezza dei diritti delle donne e dei loro potenziali, ma anche sensibilizzare la società sulla necessità di una ripartizione più equa delle responsabilità familiari.

Cos’è il PNRR?

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede un pacchetto di investimenti e riforme articolato in sei missioni:

  • M1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
  • M2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica
  • M3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile
  • M4 – Istruzione e ricerca
  • M5 – Coesione e inclusione
  • M6 – Salute

Il Piano promuove un’ambiziosa agenda di riforme e può avere un impatto significativo sull’occupazione femminile e sulla parità di genere, a seconda delle politiche e degli investimenti che verranno implementati.

Impatto del PNRR sull’occupazione femminile e sulla parità di genere

Il PNRR prevede una serie di interventi per la creazione di nuovi posti di lavoro, in particolare nel settore delle energie rinnovabili, della digitalizzazione e delle infrastrutture. Se questi interventi verranno implementati in modo efficace, potranno avere un impatto positivo sull’occupazione femminile, poiché le donne sono sotto-rappresentate in alcuni di questi settori.

Il PNRR prevede investimenti nell’istruzione e nella formazione, con l’obiettivo di migliorare le competenze e le opportunità di lavoro per le donne. Questi investimenti potrebbero aiutare ad affrontare le disuguaglianze di genere nel mercato del lavoro, fornendo alle donne le competenze e le conoscenze necessarie per accedere a posti di lavoro più qualificati e meglio retribuiti.

Il PNRR include anche misure volte a ridurre in generale le disuguaglianze di genere, come l’eliminazione delle discriminazioni di genere nel mercato del lavoro e la promozione dell’equilibrio tra lavoro e vita privata. Queste misure potrebbero avere un impatto positivo sulla parità di genere e sulla possibilità per le donne di accedere a posti di lavoro di pari livello e retribuzione rispetto agli uomini.

Andando nello specifico, di seguito alcuni esempi di interventi che sosterranno le donne e la parità di genere nel nostro Paese.

Investimenti nell’istruzione e nella formazione. Il PNRR prevede investimenti per migliorare l’offerta formativa e l’accesso all’istruzione per le donne, con particolare attenzione alle aree rurali e alle regioni del Sud. L’obiettivo è quello di migliorare le competenze e le opportunità di lavoro delle donne e dei giovani, con particolare attenzione ai settori emergenti. Alcuni degli investimenti più significativi sono i seguenti:

  • +265.000 nuovi posti negli asili, nuove strutture ed estensione tempo pieno, per permettere ad un maggiore numero di donne di lasciare i propri bambini all’asilo mentre si trovano a lavoro, non dovendo più sacrificare la propria carriera per la famiglia;
  • Sviluppo dell’istruzione professionalizzante per rafforzare la presenza attiva nel tessuto imprenditoriale del territorio;
  • Centri di insegnamento e apprendimento per migliorare le competenze digitali
  • Potenziamento dei sistemi di orientamento attivo con l’erogazione di circa 50.000 corsi e la stipula di 6.000 accordi scuola-università;
  • Aumento degli alloggi per studenti disponibili portandoli da 40.000 a oltre 100.000 entro il 2026;
  • Aumento delle borse di studio per studenti meritevoli e bisognosi di sostegno economico.

Sostegno alle imprese femminili. Il PNRR prevede l’istituzione di un fondo per il sostegno alle imprese femminili che finanzierà 2400 imprese entro giugno 2026, con l’obiettivo di favorire l’imprenditoria al femminile e di ridurre le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro. Alcune delle misure più significative sono le seguenti:

  • Rimodulazione degli attuali sistemi di sostegno all’imprenditoria femminile per aumentare la loro efficacia;
  • Agevolazione della realizzazione di progetti imprenditoriali già stabiliti e operanti;
  • Supporto alle startup femminili attraverso attività di mentoring e assistenza manageriale;
  • Creazione di un clima favorevole all’imprenditorialità femminile, grazie ad un’attività comunicativa ad-hoc.

Sistema di certificazione della parità di genere. L’iniziativa ha lo scopo di assicurare una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e di ridurre il gender pay gap attraverso la creazione e lo sviluppo di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere. Questo sistema ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro delle donne sia termini salariali sia in termini qualitativi, di promuovere la trasparenza sui processi lavorativi aziendali, garantire opportunità di crescita e di carriera, politiche di diversity & inclusion e protezione della maternità.

    Investimenti nella digitalizzazione dell’economia e della pubblica amministrazione. Il PNRR prevede investimenti nella digitalizzazione di diversi settori dell’economia e della pubblica amministrazione, con l’obiettivo di favorire l’innovazione e la competitività dell’economia italiana. Questi investimenti potrebbero avere un impatto positivo sull’occupazione femminile perché andranno a creare nuovi posti di lavoro.

    Investimenti nella sostenibilità. I numerosi investimenti nella sostenibilità potrebbero richiedere nuove figure professionali specializzate e creare nuove opportunità di lavoro per le donne, in particolare negli ambiti dell’energia rinnovabile, della mobilità sostenibile, dell’edilizia sostenibile e dell’economia circolare.

    In sintesi, l’efficacia del PNRR nell’affrontare le disuguaglianze di genere dipenderà dalla capacità di implementare politiche e investimenti mirati e specifici per sostenere le donne ad affrontare le sfide che si prospettano nel mercato del lavoro e nella società in generale. È importante che le misure previste siano attuate in modo efficace e che vengano monitorati i risultati, per valutare il loro impatto effettivo sulla vita delle donne.

    Laura Ieni