Per la Rubrica Diversity and Inclusion ho deciso di trattare la discriminazione di genere nell’industria dei giochi e dell’abbigliamento, un problema che persiste da troppo tempo di cui la divisione tra “giochi per maschietti” e “giochi per femminucce” è solo la punta dell’iceberg.

Non è solo questione di giochi rosa per le ragazze e giochi blu per i ragazzi, ma anche di personaggi stereotipati e di ruoli di genere limitanti. Le ragazze sono spesso rappresentate come deboli e bisognose di aiuto, mentre i ragazzi sono dipinti come forti e coraggiosi.

Nell’abbigliamento, la situazione non è migliore. Le bambine sono spinte a indossare abiti rosa e dolci, con motivi floreali e glitter, mentre i ragazzi hanno a disposizione un’ampia gamma di colori e stili, tra cui anche quelli considerati più “maschili”.

Questa divisione di genere non solo limita la creatività dei bambini, ma anche il loro modo di pensare. Non dovremmo limitare le aspirazioni dei nostri figli in base al loro genere. Dovremmo invece dar loro la libertà di esplorare e scoprire ciò che amano, senza pregiudizi di genere.

Proprio per tutti questi motivi ho deciso di parlarne con dei professionisti e  oggi ho il piacere di aver intervistare una psicologa, psicoterapeuta e sessuologa della nostra community, Francesca Lesmo, Fondatrice anche di Sblam Italia.

Ho voluto coinvolgere Francesca in questa importante ricerca di informazioni che sto facendo.

Giochi per maschietti e giochi per femminucce. Cosa cambia davvero?

Visivamente cambiano i colori del packaging: i giocattoli considerati da bambine hanno confezioni colorate prevalentemente di rosa, lilla e violetto. I giocattoli considerati da maschio hanno confezioni colorate di azzurro, blu, verde.
I colori non sono solo una stereotipia di genere, richiamano anche il clima emotivo del giocattolo: quelli da bambini rimandano spesso all’azione, alla potenza, al movimento e all’aggressività. Quelli da bambine rimandano a calma, accudimento, cura, riflessività.

 

I giochi per bambini hanno un genere? Le macchinine sono solo per i bambini e le barbie per le bambine? Nel 2023 può cambiare questa idea?

Sarebbe finalmente ora che cambiasse quest’idea radicata, nel 2023! Il gioco è simulazione, scoperta e apprendimento per le bambine e i bambini. Il gioco dà la possibilità, facendo finta, di fare palestra del mondo. Rende possibile l’imitazione e l’errore in contesto sicuro. E se rileggete queste ultime righe la stereotipia culturale giochi da maschio / giochi da femmina si annienta automaticamente.

Le industrie dei giocattoli stanno leggermente invertendo la rotta. Quanto ancora c’è da fare?

Moltissimo. C’è ancora da fare moltissimo, in generale, per combattere il gender gap e la cultura maschilista tossica. L’educazione delle nuove generazioni si fa prevalentemente attraverso l’attività più praticata in infanzia: il gioco.
La società è resistente al cambiamento quindi più il passaggio a una mentalità moderna è diffuso e normalizzato dai media e dall’industria produttiva, più sarà semplice per il mondo adulto accettare qualcosa che in infanzia è già scontato: tutti i bambini e tutte le bambine possono giocare con quello che permette loro di scoprire, divertirsi e imparare. L’unica regola è che sia sicuro, non che sia assegnato a un genere.

Le persone, spesso quelle più vicine sono loro a dire “ No, tu sei una femminuccia devi giocare solo con…”. Come possiamo supportare queste persone verso un cambiamento?

Parlandone, parlandone, parlandone. Le persone si spaventano quando non conoscono qualcosa, quando hanno la sensazione di non ritrovare più le proprie certezze, di non governare più ciò che accade loro. L’educazione e la consapevolezza in questo aiutano tantissimo.
Senza estremismi, che non aiutano a capire ma solo a preoccupare. Le idee di inclusività e rispetto possono essere diffuse da chiunque, sempre.

Cambiamento, una parola che spesso spaventa. Quali consigli daresti alle famiglie o comunque alle persone che circondano i bambini per far vivere il gioco in maniera inclusiva?

Il cambiamento spaventa moltissimo: uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano è quello di sentirsi al sicuro nella propria vita. Tale bisogno è importante perché ci consente di avere una base solida su cui appoggiarci e sopravvivere. Quando ci troviamo di fronte a una situazione nuova, l’abitudine ci fa sentire insicuri poiché ci toglie la sicurezza consolidata dal vecchio schema. Questa sensazione di non accettazione a livello mentale ed emotivo ci induce un senso di allarme che il corpo percepisce come pericoloso.

Lavorare sulla consapevolezza di questo permette di aprirsi al nuovo e sentire la libertà di creare schemi più utili e in armonia con sé, abbandonando quelli inutili, limitanti e dannosi.

Ecco qualche consiglio utile a chi circonda bambini e bambine:
Non lasciate a disposizione di bambine e bambini centinaia di giocattoli. Sceglietene una decina e ogni tanto cambiateli. Manterrete viva la curiosità.

Scegliete alcuni giocattoli che si prestino al “fare finta”, dove la fantasia possa essere libera di creare scenari differenti: personaggi, mezzi di trasporto, pentolini per cucinare, bambolotti, animali (domestici e non), costruzioni.

Scegliete altri giocattoli che si prestino al gioco motorio: palla, corda per saltare, pattini, racchette.

Lasciate sempre a disposizione fogli e colori, quello che da persone adulte esprimiamo verbalmente in infanzia si esprime spesso attraverso la rappresentazione.

Fornite ai bambini e alle bambine occasioni di giocare insieme, senza dover organizzare mega eventi, è sufficiente un invito per la merenda o un appuntamento al parco.

Cercate, con il linguaggio, di evitare stereotipi: invitate a provare giochi e giocattoli differenti, senza connotarli esplicitamente come maschili o femminili, perché se il genere non corrisponde allo stereotipo finisce per sembrare sbagliato qualcosa che è solamente naturale.

Sono tante le informazioni che in questa intervista Francesca ci ha fornito e la ringrazio infinitamente.

Il discorso è davvero ampio, quindi continuerò a parlare con professionisti e continuerò a mettere a vostra disposizione sempre più’ informazioni.
Rimanete sintonizzati a breve ci sarà un’altra visione che condividerò con voi.

Monica Deledda