Tra recensioni positive e negative, il film di Barbie, uscito in Italia il 20 luglio scorso, ha suscitato un impatto di portata mondiale intorno a sé. Sin dall’uscita del trailer a dicembre 2022, la bambola più venduta al mondo è tornata alla ribalta.

Ma perché ha fatto così tanto fervore questo film? Analizziamolo insieme!

La storia di Barbie

Nel 1958 i coniugi Ruth e Elliot Handler co-fondatori della Mattel azienda di giocattoli,  immaginarono la prima bambola di plastica chiamata Barbie, ispirata e chiamata in nome della figlia Barbara Handler.

Barbie era una bambola diversa da quelle dell’epoca, infatti era stata creata con fattezze di una donna adulta, era bionda, magra, longilinea e fashion. L’idea di Ruth era di dare un role-model alle bambine, un’ideale a cui ispirarsi e in cui proiettare i propri sogni. Inconsapevolmente però, aveva creato un giocattolo perfettamente stereotipato, che rappresentava un canone di bellezza irraggiungibile e per niente reale.

Negli anni la figura di Barbie si è dovuta adattare ai cambiamenti della società, diventando più reale e trovando nuovi modi per ispirare le bambine. La Mattel ha creato così nuove linee di Barbie più inclusive e diversificate per dare una rappresentazione della donna più ampia e in linea con la realtà. Barbie curvy, petite e tall, con diverse tonalità di carnagione, diversi colori degli occhi e pettinature differenti. L’obiettivo era chiaro: Barbie doveva diventare un giocattolo in cui le più piccole potevano rispecchiarsi e immaginarsi adulti. 

Questo cambiamento e allineamento con la moderna società è continuato sino ad oggi, sulle note del famoso motto: Barbie, You can be anything!

Barbie The Movie

Il film di Barbie, al contrario di quanto si possa pensare, non è un film per sole DONNE. Anzi si può definire un film per tutti.

E’ ironico e leggero, ma ricco di significati!

Nel film di “Barbie” siamo accompagnati da una voce narrante che ci guida con battute ironiche e sguardo empatico verso gli spettatori. La storia inizia con la nascita della prima Barbie, ribattezzata dalla voce narrante come “Barbie Stereotipo” – l’incarnazione perfetta e priva di difetti. Con il suo arrivo, Barbie ha rivoluzionato il mondo dei giocattoli e ha fornito un nuovo modello da seguire per le bambine di tutto il mondo.

Il film racconta la dicotomia tra il mondo reale e Barbieland, la città rosa in cui Barbie Stereotipo vive serenamente, immersa in una vita perfetta e superficiale insieme alle altre Barbie e ai Ken. Le Barbie hanno tutto ciò che desiderano, mentre i Ken sono relegati in secondo piano, vivendo in funzione delle Barbie. Tuttavia, la vita perfetta di Barbie Stereotipo comincia a sgretolarsi. Inizia così il suo percorso di umanizzazione, prova emozioni negative come ansia e paura e sviluppa la cellulite. Grazie all’aiuto di Barbie Stramba, si scopre che tutto è collegato alla bambina del mondo reale che gioca con lei. La soluzione per tornare perfetta è intraprendere un viaggio nel mondo reale e scoprire cosa sta succedendo alla bambina.

Così, Barbie Stereotipo e Ken partono per il mondo reale. Ma l’immaginario idilliaco di Barbie si scontra con la cruda realtà, fatta di catcalling, molestie e sessismo. Anche durante il viaggio nel mondo reale si mettono in evidenza le differenze di ruolo e di aspettative tra uomo e donna, Barbie viene trattata come oggetto e viene sessualizzata, mentre Ken in quanto uomo, viene rispettato ed ammirato.

Il film offre anche una prospettiva affascinante sulla diversità dei ruoli di potere, evidenziando le disparità esistenti tra due mondi contrastanti. Da un lato, Barbieland è raffigurata come una società in cui il potere femminile è riconosciuto e celebrato, con una Corte Suprema composta esclusivamente da donne. Questa scelta simbolica sottolinea l’importanza di dare voce alle donne e di valorizzare le loro capacità di leadership. Dall’altro lato, il mondo reale è rappresentato diversamente, con il consiglio dirigenziale della Mattel, l’azienda dietro Barbie, composto esclusivamente da uomini.

Questa rappresentazione mette in luce le disuguaglianze di genere ancora presenti nella sfera del potere e dell’industria. Sottolinea la necessità di un cambiamento e di un maggiore coinvolgimento delle donne nelle decisioni aziendali e nella leadership delle imprese.

Il viaggio intrapreso da Barbie in questo film rappresenta un percorso profondo di autorealizzazione e riscatto. Lontano dal perpetuare la perfezione e lo stereotipo, l’obiettivo è restituire a Barbie la sua vera dignità, riconoscendola non solo come un simbolo di empowerment, ma come una donna reale con tutte le sue imperfezioni e i suoi sogni da realizzare.

Che cosa ci ha lasciato questo film?

Sicuramente ha dato spazio e voce a diverse questioni importanti e ha portato inevitabilmente tutte le persone che lo hanno visto ad una riflessione sui seguenti temi: 

  1. Le donne ancora oggi subiscono una forte pressione sociale nel dover essere perfette 
  2. Gli stereotipi e i pregiudizi verso le donne sono ancora tanti 
  3. Anche gli uomini sono sensibili al tema della discriminazioni e devo essere inclusi nel dibattito

Barbie ha inoltre aperto la strada a diverse discussioni sulla rappresentazione delle donne e sull’importanza di proporre modelli positivi e inclusivi per le nuove generazioni. Al di là delle critiche, Barbie ha dimostrato di essere in grado di evolversi nel tempo, adattandosi alle esigenze e alle prospettive di una società in costante cambiamento.

Conclusioni

Il film “Barbie” tocca temi profondi come il femminismo, la lotta contro gli stereotipi e la ricerca dell’autodeterminazione. Una storia di rivoluzione e forza interiore, che ci ricorda l’importanza di essere protagonisti della nostra stessa vita. 

Attraverso la figura di Barbie, gli stereotipi vengono affrontati uno ad uno e le sue caratteristiche uniche emergono. Il suo obbiettivo di riaffermare la propria identità rappresenta un inno all’individualità e all’autenticità. Inoltre, ciò rafforza il messaggio che ogni individuo, indipendentemente dalle aspettative sociali e dal genere, ha il diritto di perseguire la propria strada e di superare le limitazioni imposte dagli stereotipi.

La conclusione del film, inoltre, porta con sé un messaggio molto chiaro: al di fuori della lente femminista, è fondamentale riconoscere quanto sia importante coesistere e sostenersi reciprocamente, anziché cercare di prevalere sull’altro sesso, per costruire un mondo più inclusivo e armonioso.