Benvenuti nel format “Meet the Speaker”, un’occasione per approfondire il percorso professionale degli speaker che saranno presenti al WomenX Impact Summit 2023.

Oggi intervistiamo Fabiana Guerra, Senior National Account Manager @ Indeed.

  • Parlaci un po’ di te e del tuo percorso professionale.
 Per riuscire a descrivermi dovrei mostrarvi la foto che meglio mi rappresenta: quella di me con un grosso zaino sulle spalle che scatto ogni volta prima di partire per un nuovo viaggio.

E in effetti mi considero una viaggiatrice nella vita e nel lavoro. Mantenere una forma mentis di questo tipo curiosa e aperta alla conoscenza, mi ha permesso di spaziare nell’ambito del mondo della ricerca e selezione del personale iniziando come recruiter in alcune agenzie per il lavoro, per poi passare nel ruolo di head hunter ad occuparmi della selezione di profili del middle e top management e dilettarmi per alcuni anni nello sviluppo di competenze nell’ambito del famoso People Management.

Da ormai 2 anni e mezzo mi sono riscoperta, grazie ad Indeed, in un ruolo di Senior National Account Manager che mi sta permettendo di utilizzare gran parte delle competenze accumulate nel mio zaino in questi anni, abbinate a tutte le nuove conoscenze in ambito digital tech, dando origine così a quel binomio valore umano-strumenti digitali che sta ormai rivoluzionando tutto il settore HR negli ultimi anni.

  • Quali competenze e qualità ritieni più importanti per avere successo nel campo della ricerca e selezione del personale?

Il binomio di competenze e qualità che secondo me può fare la differenza per chi si occupa di ricerca e selezione del personale è la capacità di ascolto abbinata alla capacità di mettersi nei panni dell’altra persona. Mi ricordo che all’inizio della mia esperienza come head hunter per me era molto difficile riuscire in poco tempo a capire se la persona che avessi di fronte fosse realmente quella giusta per la mia azienda cliente e sono andata incontro ad una serie di selezioni mal riuscite.

Poi un giorno ho capito che questo stava accadendo perché durante i colloqui invece di essere aperta all’ascolto ed entrare in empatia con l’altra persona ero concentrata solo ed esclusivamente nell’individuare la figura perfetta; era una specie di lista delle cose che c’erano e di quelle che mancavano, il famoso “ce l’ha, ce l’ha, manca”.

In pratica il problema era che stavo cercando un profilo professionale invece che una persona.

  • Quali consigli daresti alle aziende che cercano di sfruttare al meglio le soluzioni digitali per trovare i migliori candidati?

L’unico consiglio che mi sento di dare è di imparare a conoscere le soluzioni digitali e di considerarle come partner nel processo di selezione. Spesso oggi si guarda a questi strumenti come qualcosa di avverso e quasi come un competitor. In realtà automatizzare alcune fasi del processo di selezione permette ai recruiters di concentrarsi maggiormente sull’indagare le cosiddette caratteristiche soft dei candidati, di investire più tempo nell’esplorare tutti quegli aspetti umani che rendono quel candidato o quella candidata la persona che sposa perfettamente lo stile dell’azienda per cui la si sta selezionando. Delegare alla tecnologia quella ricerca del match tra le competenze richieste dall’azienda e quelle presenti sui cv dei candidati (il famoso “ce l’ha, ce l’ha, manca” citato prima), permette di avere più tempo da dedicare all’indagine di quella sfera umana che è la vera parte ad alto valore aggiunto che ogni candidato scelto può portare all’interno di un’azienda.

Gli strumenti digitali sono in pratica una grossa opportunità che ci viene fornita per rendere ancora più umano il processo di selezione.

Per ascoltare l’intervento di Fabiana, non perdere l’occasione di partecipare al WomenX Impact Summit 2023.