Founder e direttrice scientifica del felicilÀb: unità di ricerca nata all’interno di Sapienza, poi resa indipendente. PHD in Comunicazione e Marketing, analista semiotica, mi sono sempre occupata di ricerca applicata nell’ambito della cultura d’impresa e delle strategie di branding in particolare, sia presso istituti universitari che aziende. Sono autrice di diversi articoli e saggi scientifici riguardanti il branding, la semiotica dello spazio applicata al retail, agli spazi culturali come gallerie e musei e spazi di lavoro, ma anche all’architettura e allo smartworking. Perché la semiotica? Perché questa scienza propone un new mindset e un phygital approach rispetto ai fenomeni culturali. La semiotica in sé ci insegna a capire, e sapere interpretare “l’apparire del senso” ovvero tutti quei fenomeni in cui siamo costantemente immersi e viviamo; non ultimi gli spazi praticati e che, anche inconsciamente, condizionano le nostre azioni e la nostra architettura emotiva (spazi di vita privata, pubblica, di lavoro, di svago, commerciali e museali). Che altro? Sono un’appassionata di letteratura, arti visive e del Giappone; pratico karate da quando ero ragazzina e oltre che allenatrice sono anche arbitra nazionale.

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