Oggi parliamo di energia e determinazione, grazie a una delle donne al centro della transizione verso un futuro sostenibile: Giulia Marzetti

Siamo entusiaste di presentarti un’intervista speciale con una giovane donna che sta scuotendo il settore delle energie rinnovabili con la sua passione, la sua determinazione e la sua innovazione. Preparati a scoprire come il potenziale femminile può sancire la strada verso incredibili successi e riconoscimenti in ambito STEM.

In questa conversazione avvincente saremo in compagnia di Giulia Marzetti, una promessa inarrestabile nel mondo delle energie pulite. Da progetti rivoluzionari a visioni audaci per un futuro sempre più sostenibile, questa giovane esperta ci condurrà attraverso un viaggio appassionante nel mondo delle energie rinnovabili. Pronta a sentirti ispirata?

Bio: Laureata con Master (ciclo unico) in Ingegneria Chimica, Giulia Marzetti è stata consulente nel Regno Unito e in Australia per progetti nell’ambito dell’energia e infrastrutture. La sua esperienza in infrastrutture sostenibili e tematiche ambientali l’ha portata ad essere una delegata e spokesperson a diversi summit. Dopo un’esperienza alla Direzione Generale per l’Energia della Commissione Europea e come Project Officer per un portfolio di circa 80 milioni di progetti nell’ambito di infrastrutture sostenibili, Giulia ha lavorato come Policy Officer coordinando le necessità per la ricerca e innovazione a livello europeo. 

Affianca il lavoro di esperta alla commissione europea con quello di esperta in sostenibilità, conducendo anche un podcast: “Sostenibilità italiana”.

Tra le numerose onorificenze ricevute,  ci sono: Environmental Education 30 under 30, Premio Italia Giovane, Top 50 Women in Engineering, 50 Rising star in ESG dal Financial Times e Finalista Premio Donna dell’anno.

 

Ciao Giulia, vuoi raccontarci com’è iniziato il tuo viaggio vero il mondo dell’energia sostenibile? 

Ho studiato ingegneria chimica nel Regno Unito e dall‘università in poi ho lavorato nel settore sostenibilità cominciando proprio negli impianti poi come consulente di infrastrutture per arrivare infine alla commissione europea prima come project Officer e come policy Officer, fino a occuparmi di energia in senso trasversale con l’elettrificazione dei trasporti, lo stoccaggio di energia e la decarbonizzazione delle industrie. Nel 2018 sono arrivata in commissione europea e mi sono occupata di tantissimi argomenti diversi come la decarbonizzazione delle industrie Europee e l’industria 4.0. 

     

    Quali sono i traguardi più gratificanti a cui sei arrivata, quelli che ti hanno regalato energia vitale, grinta e carica per affrontare le sfide di questo settore? 

    Devo dire che gestire politiche e progetti di grande rilevanza in commissione europea è stato uno dei traguardi più importanti per me. Ho avuto modo di lavorare internazionalmente, anche su pacchetti di politiche iconiche.  Ho ricevuto diversi premi come il premio “Italia giovane”, “EE 30 under 30” e “Top 50 women in engineering” del Regno Unito. 

    Il podcast che conduco sulla sostenibilità, che si chiama “sostenibilità italiana”, è stato tra i più seguiti su Spotify a soli 9 mesi dal lancio. 

    Quale ritieni essere l’aspetto più appagante di una carriera nel tuo settore? O in quello STEM in generale?

    Sicuramente la consapevolezza di apportare miglioramenti tangibili verso quelli che sono gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, e sapere di contribuire a decarbonizzare la nostra economia. Senza una decarbonizzazione non riusciremo a combattere il cambiamento climatico. 

    Al momento mi sento anche molto grata di essere una fonte d’ispirazione per le future generazioni di donne che voglio intraprendere una carriera nel settore sostenibilità e rinnovabili. 

    Quali sono le opportunità che arrivano decidendo di percorrere questa strada?

    Al momento c’è un boom di posizioni di lavoro in questo settore. Sicuramente la possibilità di avere una carriera internazionale e avere un impatto concreto su una delle sfide più importanti di sempre sono delle grandi opportunità. 

    Ci sono state sfide, lungo il percorso, che ti hanno demotivata, o al contrario, che ti hanno stimolata a voler cambiare le cose?

    Lavorare nel mondo delle energie e dei trasporti rinnovabili è già sfidante di per sé. Si tratta di un ambiente dove non c’è ancora una partita di genere. In tante occasioni sono stata l’unica donna a partecipare a un consiglio di amministrazione o a meeting importanti. 

    Da qui è nato il mio desiderio di riscatto per le donne, e il lavoro intersezionale che svolgo in merito alla parità di genere. È stata la voglia di cambiare le cose che mi ha fatto intraprendere questo nuovo percorso. 

     

    Credi che le sfide per un futuro energeticamente più sostenibile si leghino a quelle dei diritti femminili?

    Si tratta di un argomento che affronto spesso in diversi keynotes e speeches: c’è la necessità di avere una transizione giusta e inclusiva che tenga in considerazione le necessità di tutte le persone, donne in particolare, dato che, come dimostrato scientificamente, sono più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico. 

    Bisogna avere un approccio intersezionale, che tenga in considerazione come diverse caratteristiche sociali (come genere, classe sociale, religione, provenienza etc..) si sovrappongano fino a creare sistemi di discriminazione e vantaggi. 

    In uno dei miei keynote a WomenX Impact ho fornito l’esempio di quando lavoravo in un impianto di produzione di energia rinnovabile. Occupandomi anche ispezione e  manutenzione di turbine eoliche, avevo necessità di indossare sempre equipaggiamento per la protezione personale: elmetto, scarpe antinfortunistica e abiti protettivi. Questi abiti, che dovrebbero proteggerci, come spesso capita non erano della mia misura, e rendevano perciò il mio lavoro più difficile e mi sottoponevano a maggiori rischi in merito alla protezione personale.  

    Infatti, un studio recente nel Regno Unito, ha stabilito che solamente il 30% del PPE è a misura di donna. 

    Molte donne, e anche molte colleghe, non riescono a fare bene il loro lavoro proprio per questo, e percepiscono il fatto per quello che è: ovvero una grave barriera nel loro lavoro. 

    Quale potenziale di cela dietro alle energie sostenibili? Quali sono le opportunità che si apriranno alle giovani donne che, come te, sceglieranno di dedicarsi a questo settore?

    L’indipendenza energetica da tantissime opportunità a livello nazionale, soprattutto con gli shock geopolitici che abbiamo visto negli ultimi periodi. Potrebbe renderci autonomi dal punto di vista energetico e aprire altre opportunità tecnologiche. 

    Dal punto di vista lavorativo, per chi sceglie di lavorare nel settore delle rinnovabili, e più in generale della sostenibilità, si celano soddisfazione personali e collettive davvero appaganti.

     

    Che consiglio ti senti di dare alle giovani donne e alle lettrici di questa rubrica?

    Avrei davvero tanti consigli da dare, ma quello che sento più pressante al momento è: sii curiosa e sperimenta il più possibile.  Non scoraggiarti all’ inizio se incontri situazioni difficili legate alla parità di genere. Se possibile, cerca di fare il possibile per non essere la sola donna nel team. Solo lavorando insieme e sostenendoci a vicenda potremo cambiare le cose. 

     

    Grazie al suo sguardo appassionante e ispiratore sul mondo delle energie rinnovabili e della sostenibilità, questa giovane donna ci ha dimostrato che con passione, determinazione e innovazione, è possibile affrontare sfide complesse e contribuire in modo significativo a un futuro energetico sostenibile. 

    Il settore STEM offre opportunità straordinarie, non solo per il progresso tecnologico, ma anche per promuovere la parità di genere e affrontare le sfide ambientali, in un’ottica di intersezionalità. Il suo impegno a rendere il settore più inclusivo e a ispirare le generazioni future di donne è una testimonianza della forza del cambiamento che può scaturire dall’ambizione e dalla solidarietà.

    Sognare in grande e agire in verde è possibile e anzi, doveroso, per il futuro delle donne. Abbiamo un ruolo fondamentale nel plasmare un futuro energetico sostenibile, non solo per le opportunità di carriera che si aprono in questi settori in rapida crescita, ma anche per la loro capacità di portare una prospettiva unica e inclusiva nella ricerca di soluzioni innovative. Il progresso scientifico e tecnologico è un viaggio collettivo, e coinvolgere il talento delle donne è essenziale per affrontare le sfide ambientali globali, per noi e per le generazioni future.

     

    Baroni Sara, giornalista digital-femminista