Vi diamo il benvenuto in “Mamme Connesse”, la rubrica curata da Nicole Molteni, dedicata alle donne che hanno saputo riscrivere il proprio equilibrio tra carriera e maternità, grazie al digitale.
Uno spazio autentico dove raccontare storie di mamme che hanno saputo reinventarsi con il digitale. Donne che non si sono arrese ma hanno saputo trasformare una necessità in opportunità, costruendo il proprio percorso professionale, senza rinunciare alla presenza nella vita dei figli.
Oggi sono felice di dar voce ad Alessandra Barbera, assistente virtuale e formatrice, una donna che ha trovato il coraggio di reinventarsi e che oggi aiuta altre donne a fare lo stesso.

In un mondo dove spesso la maternità viene vista come un ostacolo alla carriera, ci sono donne che riescono a riscrivere le regole e trovare un equilibrio tra vita privata e carriera personale.
Una di queste è Alessandra, mamma e professionista che ha saputo costruire un nuovo equilibrio tra lavoro e famiglia grazie al digitale.
La sua è una storia di resilienza, formazione continua e voglia di non accontentarsi.
Un percorso iniziato in salita, che oggi la vede affermata come assistente virtuale e formatrice, con un messaggio chiaro: la libertà professionale è possibile, anche per chi ha scelto di mettere al centro la famiglia.
Come è iniziato il tuo percorso nel mondo digitale e della comunicazione?
È nato quasi per necessità: dopo aver perso il lavoro per la chiusura improvvisa dell’azienda in cui lavoravo, ho sentito il bisogno di crearmi qualcosa di mio.
Non volevo più dipendere da nessuno. Così mi sono imbattuta nella figura dell’assistente virtuale: una professione che univa flessibilità e autonomia. Mi sono formata e ho avviato la mia attività.
Quando hai capito che il lavoro da remoto era una vera opportunità?
Nel momento in cui non riuscivo a trovare un lavoro part-time che mi permettesse di essere presente nella vita dei miei figli. Il digitale si è rivelato la chiave per non dover rinunciare a nulla.
Quali sono stati i cambiamenti più significativi che hai vissuto?
Il più positivo è sicuramente la libertà.
Ma non è stato tutto semplice: all’inizio è stato difficile farsi conoscere e imparare a gestire il tempo in modo efficace.
La maternità ha influenzato la tua carriera?
Senza i miei figli non avrei mai trovato il coraggio di reinventarmi a quasi 40 anni.
I miei figli e la mia famiglia sono stati il mio motore.
Quali strumenti o abitudini digitali ti aiutano nell’organizzazione?
Uso Notion per organizzare tutto, sia il lavoro che la vita personale. Mi aiuta a mantenere ordine e chiarezza.
Come gestisci la tua presenza online senza invadere la sfera privata?
Tendo a separare nettamente le due dimensioni. Sia a livello organizzativo, ovvero distinzione tra spazio e tempo, che a livello di vissuto.
I miei figli infatti non compaiono sui social: se condivido momenti familiari, lo faccio sempre proteggendo la loro immagine.
Inoltre gli spazi e i momenti dedicati al lavoro sono ben definiti ed organizzati, così da poter far convivere entrambe le cose, senza che l’una invada l’altra.
Guardando indietro, c’è qualcosa che avresti voluto sapere prima?
Avrei voluto sapere che online si possono creare relazioni autentiche e collaborazioni significative.
La paura della solitudine era grande, ma infondata.
Una sfida imprevista che hai dovuto affrontare?
Sicuramente il Covid. Avevo appena iniziato la mia attività e mi sono trovata a gestire il lavoro da casa con i figli in DAD. Non è stato facile, ma quella situazione ha accelerato l’accettazione del lavoro da remoto.
Che consiglio daresti a una donna che sogna di reinventarsi ma ha paura?
Consiglio di provarci!
“È peggio rinunciare a un sogno che tentare e poi cambiare strada.”
Ma attenzione: non bisogna improvvisare.
Servono studio, metodo, obiettivi chiari e tanta determinazione.
Alessandra, se dovessi raccontare chi sei oggi in una sola frase, quale sceglieresti?
Una mamma professionista felice di aver trovato il giusto equilibrio tra figli e lavoro.
Tre parole che oggi descrivono il tuo equilibrio tra maternità e carriera?
Organizzata, Impegnata, Felice.
La spinta verso l’indipendenza di una mamma
Il percorso di Alessandra non è nato da una visione strategica preesistente, ma da un evento imprevisto: la perdita del lavoro.
In quel momento di incertezza, ha scelto di guardare avanti e costruire una strada tutta sua. È proprio in quelle fasi di rottura che spesso nascono le trasformazioni più profonde: il digitale, per lei, non è stato solo uno strumento tecnico, ma un mezzo per riscoprirsi capace, autonoma, protagonista della propria crescita.
Una rinascita che passa dal coraggio di mettersi in gioco, anche quando il contesto sembra ostile.
Il valore delle connessioni umane nel digitale
Uno degli aspetti meno scontati dell’esperienza di Alessandra è il potere delle relazioni digitali.
Da una paura iniziale di sentirsi sola, è arrivata a scoprire una rete di donne, professioniste e alleate che le hanno dato supporto, idee e nuove prospettive.
Questa dimensione umana, fatta di scambi e collaborazione, rappresenta oggi un pilastro della sua attività e uno dei benefici più grandi del suo lavoro da remoto.
Il digitale non isola, se lo si vive con autenticità: può anzi diventare un ponte tra donne che condividono sogni e sfide comuni.
Un modello di riferimento per altre mamme
Oggi Alessandra è molto più di una libera professionista: è un modello di ispirazione per chi vuole riprendersi il proprio tempo, senza rinunciare alla maternità né alla realizzazione personale.
La sua storia parla alle donne che si sentono intrappolate in ruoli predefiniti, che cercano un’alternativa concreta e realizzabile.
È la dimostrazione che con metodo, formazione e una forte motivazione si può creare un’attività sostenibile, anche partendo da zero.
Conclusione
La storia di Alessandra Barbera ci ricorda che ogni fine può essere l’inizio di una nuova direzione.
Con coraggio e determinazione, ha costruito una vita professionale su misura, dimostrando che il digitale può essere un potente alleato per le mamme e le donne che non vogliono rinunciare a nulla.
Il suo messaggio è chiaro: si può essere presenti, realizzate e libere.
Basta crederci!