Vi diamo il benvenuto nella rubrica Warriors, lo spazio del blog ideato e curato da Graziana Gesualdo. In questa sezione esploriamo argomenti come la leadership, il valore della vulnerabilità e il potere della gratitudine offrendo spunti di riflessione per ispirare chi legge a (ri)scoprire il proprio potenziale

È possibile trasformare la vulnerabilità in un punto di forza? Scopriamolo insieme in questo articolo.

In una società come quella di oggi, spesso incentrata sulla celebrazione della forza, dell’efficienza e dell’autonomia, il valore della vulnerabilità tende a essere sottovalutato. Esporsi, mostrarsi autentici e condividere le proprie fragilità viene talvolta percepito come un segno di debolezza. Tuttavia, è proprio questa apertura a rappresentare un gesto di grande coraggio e, soprattutto, una scelta rivoluzionaria.

Un potente simbolo di questa filosofia viene dall’arte giapponese del kintsugi — letteralmente “riparare con l’oro”. Quando un oggetto di ceramica si rompe, invece di nascondere le crepe, si applica lacca mescolata a polvere d’oro, argento o platino per riassemblare i frammenti. Le cicatrici non vengono celate ma esaltate, diventando preziose e conferendo all’oggetto una nuova identità, unica e irripetibile.

Questa pratica, radicata nella filosofia del wabi‑sabi, mostra come dalle crepe emergano bellezza, storia e valore. Allo stesso modo, nella sfera professionale, riconoscere le proprie “crepe” e integrarle nel percorso può trasformare la vulnerabilità in un autentico motore di crescita.

Secondo la ricercatrice americana Brené Brown, la vulnerabilità è “la nostra misura più accurata di coraggio” poiché implica incertezza, rischio ed esposizione emotiva.

In questo articolo esploreremo come integrare la vulnerabilità nella vita professionale attraverso esempi concreti promuovendo rapporti veri e genuini e ambienti di lavoro più umani.

Vulnerabilità

1. Ammettere di non avere tutte le risposte

Durante una riunione, un cliente ti pone una domanda tecnica molto specifica riguardo a un prodotto o servizio. Anziché improvvisare una risposta incerta, non temere di rispondere: “Non ho i dettagli esatti in questo momento, ma mi impegno a verificare e a inviarti una risposta completa il prima possibile.”

Questo atteggiamento non solo preserva la tua credibilità, ma dimostra anche professionalità e attenzione alle esigenze del cliente.

2. Condividere le proprie insicurezze

Hai appena ottenuto una promozione e ora devi gestire un team per la prima volta. Ti senti insicuro riguardo al tuo ruolo di leader e decidi di parlarne con il tuo capo. Potresti dire ad esempio: “Sono entusiasta di questa opportunità, ma non ho mai gestito un team prima d’ora. Hai qualche consiglio o risorsa che potrei utilizzare per iniziare con il piede giusto?”

Questo approccio mostra umiltà e apertura all’apprendimento.

3. Fornire e accettare feedback costruttivi

Dopo una presentazione interna, il tuo manager ti fa notare che alcune slide erano poco chiare. Invece di difenderti o giustificarti, prova a rispondere: “Grazie per il feedback. Potresti indicarmi quali punti migliorare? In futuro voglio assicurarmi che i miei messaggi siano più chiari.”

Allo stesso modo, quando è il momento di dare feedback a un collega, scegli un tono costruttivo: “Il tuo lavoro sul progetto era molto accurato, ma potresti fornire più dettagli nella documentazione? Questo aiuterebbe tutto il team a essere allineato.”

4. Dimostrare empatia verso i colleghi

Un collega sembra stressato e poco produttivo ultimamente. Anziché ignorare la situazione, prova a parlarci in privato. Potresti dirgli ad esempio: “Ho notato che sembri sotto pressione ultimamente. Vuoi parlarne? Posso fare qualcosa per aiutarti?”

Questo gesto non solo crea un clima di fiducia, ma può anche portare a soluzioni concrete, come una redistribuzione del lavoro.

5. Riconoscere errori e successi del team

Sei responsabile di un progetto che ha subìto un ritardo significativo. Invece di cercare un colpevole, durante il meeting prova ad ammettere: “Il progetto ha incontrato alcuni ostacoli, e come leader mi assumo le mie responsabilità. Vorrei che analizzassimo insieme cosa non ha funzionato e come possiamo evitarlo in futuro.”

Allo stesso modo, quando il team ottiene un successo, riconosci il contributo di tutti dicendo: “Questo risultato è merito del lavoro di squadra. Grazie a ognuno di voi per il vostro impegno.”

6. Affrontare situazioni di conflitto con trasparenza

Un malinteso con un collega ha creato tensione nell’ambiente di lavoro. Invece di evitare la persona o lasciare che la situazione peggiori, prova ad affrontarla direttamente: “Ho percepito un po’ di tensione tra di noi ultimamente. Vorrei capire se c’è qualcosa che ho fatto o detto e come possiamo risolvere la situazione.”

Questo approccio diretto può prevenire il deterioramento delle relazioni e ristabilire un clima collaborativo.

7. Esporsi con nuove idee

Durante una sessione di brainstorming, hai un’idea che pensi possa essere innovativa, ma temi che possa essere criticata o giudicata. Nonostante i dubbi, prova a condividerla: “So che questa proposta potrebbe sembrare un po’ fuori dagli schemi, ma credo che potrebbe funzionare per aumentare la nostra efficienza. Che ne pensate?”

Anche se l’idea non viene accettata, il tuo contributo dimostra iniziativa e incoraggia gli altri a esprimersi.

Conclusioni

In un mondo che ci spinge a indossare maschere e a nascondere le nostre fragilità, praticare la vulnerabilità è un atto rivoluzionario. Richiede coraggio e determinazione, ma i benefici – relazioni autentiche, una maggiore consapevolezza di sé e una cultura lavorativa più aperta – sono inestimabili.

Graziana Gesualdo