Benvenuti nel format “Meet the Speaker”, un’occasione per approfondire il percorso professionale degli speaker che saranno presenti al WomenX Impact Summit 2023.

Oggi intervistiamo Marina Fantini, Senior Marketing Manager, Italy Indeed.

 

 

Ciao Marina, parlaci un po’ di te: quali sono state le tappe chiave del tuo percorso professionale?

Dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne, ho deciso di entrare nel mondo della comunicazione. Ho iniziato in agenzia, seguendo l’ufficio stampa per realtà del mondo tech come IBM. Uno dei miei clienti mi ha poi assunta dando inizio alla mia esperienza aziendale. Per realtà come SAP e Symantec mi sono occupata del marketing business to business per il mercato italiano e per altri paesi del Mediterraneo, come Spagna, Portogallo, Israele e Grecia. La svolta nel 2013 quando ho avuto l’opportunità di guidare lo startup del marketing italiano di LinkedIn. Da allora sono passata dal tech in senso stretto alle realtà digital che operano nel settore delle Risorse Umane. Oggi in Indeed guido le iniziative marketing dedicate alle aziende e supervisiono le attività rivolte ai consumer. Mi sento molto fortunata perché ho l’opportunità di valorizzare tutte le mie esperienze passate in un ambito che mi appassiona: il lavoro è una componente importante della vita di ogni persona, per cui aiutare le persone a trovare un lavoro in linea con le loro aspettative e i loro valori significa in ultimo migliorare le loro vite. E in Italia c’è ancora molto da fare per rendere la realtà lavorativa più moderna, equa, equilibrata, inclusiva – in una parola, migliore.

Quali sono le sfide più comuni che incontri nel tuo ruolo e come le affronti?

Lavoro da oltre 20 anni nel mondo delle multinazionali tech, una realtà caratterizzata dal cambiamento continuo. Ho perso il conto dei ruoli e dei manager che ho avuto nel corso degli anni! All’inizio ho trovato i primi cambiamenti destabilizzanti, ma poi ho imparato ad accettare e perfino ad apprezzare gli stimoli che vengono dal cambiamento continuo. Sono anche stata molto fortunata perché questo tipo di aziende offre numerosi programmi di formazione che mi hanno insegnato ad affrontare le sfide in modo positivo e mi hanno aiutata a diventare sempre più flessibile, resiliente, positiva e propositiva.

Quali consigli daresti a coloro che aspirano a diventare Senior Marketing Manager?

Sono tanti gli aspetti del marketing che mi piacciono, uno dei miei preferiti è che il nostro è un lavoro che non possiamo mai fare da soli, ma richiede la collaborazione con tanti altri dipartimenti aziendali, con agenzie, fornitori e anche con i clienti, che dobbiamo sempre ascoltare per capire di cosa abbiano veramente bisogno. Quindi è importante saper lavorare come un vero team, e per farlo con successo dobbiamo capire quali sono gli obiettivi e i desideri delle altre persone che lavorano con noi, per motivarli e aiutare anche loro a sentirsi valorizzati e soddisfatti. L’ascolto interessato e aperto (dei colleghi, dei clienti, dei fornitori…) è davvero importante anche per rinnovarsi continuamente: non puoi mai sapere da chi ti arriverà lo spunto giusto per la prossima campagna o iniziativa.

Quali iniziative o azioni pensi che le aziende possano intraprendere per creare un ambiente di lavoro più inclusivo e promuovere la parità di genere?

Penso che il primo tassello sia sempre la formazione e l’educazione. A volte a tutti noi capita di dire la cosa sbagliata o di avere un comportamento poco inclusivo, ma spesso si tratta di mancanza di conoscenza. Bisogna insegnare a tutti a mettere in discussione i propri preconcetti, a vagliare i pensieri che a volte ci sorgono spontaneamente, per riconoscere e mitigare i propri bias inconsapevoli. 

Sicuramente mi sta molto a cuore il tema delle donne nel mondo del lavoro; il grande passo avanti fatto da aziende multinazionali come Indeed è la vera parificazione nei benefit offerti ai genitori. Se anche i papà si prendono 6 mesi di paternità, o escono prima dall’ufficio per andare a prendere i bambini all’asilo, o si assentano quando il figlio è malato, non ci sarà più motivo per discriminare le mamme. Credo che le nostre giovani generazioni stiano andando in quella direzione, e quando le aziende italiane faranno dei programmi di sostegno non per “le mamme” ma per “i genitori”, avremo fatto un bel passo avanti anche noi.

 

Per ascoltare lo speech di Marina, non perdere l’occasione di partecipare al WomenX Impact Summit 2023.