Vi diamo il benvenuto nella rubrica “Warriors”, lo spazio del blog ideato e curato da Graziana Gesualdo, dedicato alle donne guerriere, a chi affronta ogni battaglia con coraggio e determinazione.
Oggi sono felice di intervistare Emanuela Musci, MSF-CFA- Founder S&O Independent Multi Family Office.
Dopo aver conseguito la Laurea con lode in Economia e Commercio presso l’Università di Bologna, Emanuela inizia la sua carriera nel Marketing per una piccola azienda locale.
Successivamente si trasferisce negli Stati Uniti per conseguire un Master of Science in Finance presso l’American University di Washington DC e per diversi anni il suo percorso personale e professionale si divide tra Italia e America.
Ad oggi, Emanuela, con i suoi oltre 20 anni di esperienza nella consulenza finanziaria indipendente, è un punto di riferimento indiscusso del settore sul territorio nazionale e aiuta le donne a comprendere che l’empowerment passa anche dall’indipendenza economica.
Ciao Emanuela, grazie per essere qui. Qual è stato il percorso personale e professionale che ti ha portato ad essere dove sei oggi?
Grazie mille a te Graziana per avermi coinvolta e grazie a WomenX Impact per essere costantemente una fonte di ispirazione e sostegno per tutte noi.
Nonostante la mia grande curiosità per il mondo della finanza, il mio percorso ha inizio con una Laurea in Economia e Commercio a Bologna, seguita da un’esperienza lavorativa presso un’azienda locale nel settore marketing.
Fin da ragazza, ho avuto l’opportunità di viaggiare spesso negli Stati Uniti, nutrendo il desiderio di frequentare un’università americana, un sogno che purtroppo all’epoca i miei genitori non mi permisero di inseguire.
Tuttavia, dopo alcuni anni di lavoro presso l’azienda bolognese di cui ti parlavo, ho finalmente ottenuto l’ammissione a un Master in Finanza a Washington e questo è stato un vero punto di svolta nella mia vita, poiché ho potuto dedicarmi per un anno e mezzo allo studio delle materie che più amavo immergendomi in un settore che in Italia era troppo legato alla teoria.
Ero certa di studiare qualcosa che mi piaceva, non avevo dubbi, ma inizialmente non ero sicura che l’applicazione di quei concetti mi sarebbe piaciuta quanto la teoria.
Negli USA ho lavorato come analista finanziario presso Salomon Smith Barney, Intelsat e I.F.C. International Finance Corporation, World Bank Group, il braccio operativo della banca mondiale. Nel 2002 sono rientrata in Italia e ho iniziato a collaborare con un single Family Office nel quale mi sono occupata dell’analisi del portafoglio clienti.
Se mi guardo indietro sono orgogliosa di ciò che ho costruito e della strada che ho intrapreso: un percorso ricco di sfide, ma anche di bellissimi traguardi.
Nel settore finanziario, dove le donne sono spesso sottorappresentate, quali sono state le principali sfide che hai dovuto affrontare come donna e professionista e quali insegnamenti ne hai tratto?
Il mio percorso può essere suddiviso in due fasi distinte: l’esperienza negli Stati Uniti e quella in Italia.
Durante il mio soggiorno negli Stati Uniti, il concetto di genere non è mai stato un ostacolo, poiché il merito, l’impegno e la determinazione erano i requisiti più importanti.
Tornata in Italia, mi sono trovata ad affrontare una ben realtà diversa, nella quale, nonostante le mie competenze, ero spesso sottovalutata. Durante le riunioni, per esempio, molti pensavano che fossi l’assistente o la segretaria del mio collega uomo più grande di me, nonostante possedessi competenze specifiche che lui non aveva.
Questa situazione mi ha portata in diverse circostanze a retrocedere anziché dire la mia e far valere la mia opinione. Con il passare del tempo ho imparato che, indipendentemente dalla zona geografica o dal genere, il successo è determinato solo e soltanto dall’impegno e dalla perseveranza.
Se dovessi rivolgermi alla me di 20 anni fa la incoraggerei a non fare mai passi indietro.
Quale ritieni essere la tua arma vincente, quella caratteristica o abilità che ti ha permesso di distinguerti e ottenere successo?
Sicuramente la tenacia, la capacità di non arrendermi mai di fronte alle sfide più impegnative.
Questa determinazione mi ha spinto a perseguire i miei obiettivi con fermezza, a studiare e ad impegnarmi senza se e senza ma, avendo sempre in mente i traguardi da raggiungere.
Quale pensi, invece, sia stato o sia il tuo tallone d’Achille e in che modo cerchi di gestirlo?
In un primo momento sicuramente l’aver fatto tante volte un passo indietro anziché semplicemente esprimere il mio punto di vista e far valere la mia opinione. E poi certamente l’essere stata tendenzialmente molto emotiva, che da un lato è stato ed è un punto di forza, ma dall’altro è stato per me un grande punto di debolezza.
Con il trascorrere del tempo ho avuto l’opportunità di affrontare queste sfide a testa alta e di trasformare ciò che un tempo consideravo il mio tallone d’Achille in un’arma vincente.
Infine, vorrei chiederti di nominare tre donne che consideri fonte di grande ispirazione. Quali importanti lezioni hai imparato dalla loro esperienza e capacità di leadership?
Lee Riddick, una delle mie professoresse del Master: una donna di grande competenza, ispirazione, da cui ho imparato tantissimo dal punto di vista di metodo e skills tecniche.
La mia carissima amica Cristiana, imprenditrice e donna eccezionale, una persona a cui mi rivolgo spesso quando ho bisogno di un confronto o di un buon consiglio.
Infine, la giornalista Mariangela Pira, di cui apprezzo molto l’integrità morale e l’essersi fatta da sola con tanto studio e lavoro: una fonte inesauribile di ispirazione.
Grazie mille per questa intervista, Emanuela! È stato un vero piacere conoscere la tua storia!
Grazie a te, Graziana, e a WomenX Impact per questa opportunità!