Erika Cecchini vi dà il benvenuto nella rubrica Sinapsi!
Quando ci mettiamo alla prova con qualcosa di nuovo o riceviamo stimoli attraverso i sensi, nel nostro cervello si creano nuove connessioni: le sinapsi. Ogni volta che ripetiamo un’azione, queste connessioni si rafforzano, ampliando la nostra rete di conoscenze ed esperienze.
Proprio come le sinapsi, questa rubrica vuole creare collegamenti tra idee, esperienze e nuove prospettive. Parleremo di empowerment, di crescita personale e professionale.
Siete pronte mettervi in gioco?
La formazione continua comprende “qualsiasi attività intrapresa dalle persone in modo formale, non formale, informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale” (art. 4, co. 51, legge n. 92/2012).
In un mondo in rapida evoluzione, le competenze acquisite rischiano di diventare rapidamente obsolete e meno richieste dal mercato del lavoro. Per questo motivo, per restare al passo con i tempi e le tendenze del mercato, è fondamentale continuare a formarsi. Inoltre, farlo permette di sviluppare il proprio potenziale, promuovere benessere e favorire la realizzazione personale.
Formazione continua in Italia: i numeri
Secondo il report Istat pubblicato ad aprile 2024, nel 2022 solo il 35,7% degli adulti italiani tra i 25 e i 64 anni ha partecipato ad attività formative. In particolare:
● Formazione formale (corsi istituzionali): 4% contro il 6,3% UE;
● Formazione non formale (workshop, seminari, corsi brevi): 34,1% rispetto al 44% UE.
Di conseguenza, l’Italia si posiziona a circa 11 punti sotto la media europea, evidenziando un ritardo significativo nell’apprendimento permanente.
Differenze di genere e professionali nella partecipazione
Va anche rilevato che l’approccio alla formazione cambia a seconda del genere, del livello di istruzione e della condizione lavorativa:
● la partecipazione delle donne è più elevata tra le dirigenti, imprenditrici e libere professioniste, dove raggiunge il tasso del 68,4%;
● viceversa, tra gli uomini la propensione è più elevata nei disoccupati e in chi svolge professioni a bassa qualifica.
Tuttavia, secondo gli intervistati, i principali ostacoli sono riconducibili ai costi della formazione e alle responsabilità familiari, fattori che penalizzano soprattutto le donne.
Trend post-pandemia e obiettivi europei
L’Istat ha rilevato i dati anche su base mensile, osservando l’andamento nel periodo 2018–2023. Il quadro mostra una crescita costante post-Covid, segno che l’interesse verso la formazione sta aumentando.
Nonostante ciò, il gap con la media europea resta significativo, e l’Italia è ancora distante dall’obiettivo europeo: Bruxelles punta al 47% di adulti formati nel 2025. Un traguardo ambizioso, ma cruciale per la competitività del Paese.
Strumenti e politiche per colmare il divario
Nel corso degli anni, l’Italia ha introdotto diverse misure per incentivare la formazione continua. Tra le principali:
● Fondi Paritetici Interprofessionali per la Formazione Continua, che raccolgono lo 0,30% della retribuzione lorda annua dei lavoratori e finanziano piani formativi aziendali, settoriali, territoriali e individuali con voucher aziendali;
● Programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL), attivo dal 2022, che integra orientamento, formazione e placement per disoccupati e percettori di ammortizzatori sociali;
● Fondo Sociale Europeo Plus che stanzia risorse per voucher e corsi di formazione continua, con linee guida e bandi specifici per imprese e lavoratori.
In definitiva, questi strumenti rappresentano un supporto concreto, ma per raggiungere gli obiettivi europei servono maggiore coordinamento, accessibilità e coinvolgimento attivo da parte di tutti gli attori.
Per concludere, le imprese devono investire nella crescita dei propri talenti, le istituzioni semplificare l’accesso alle opportunità formative, e ciascuno di noi riconoscere il valore di un apprendimento continuo.
E tu, quali competenze vuoi sviluppare per la tua crescita professionale e personale?