Nel mondo del lavoro di oggi, i programmi di mentoring sono strumenti preziosi per la crescita professionale e personale, sia per i giovani talenti sia per i dipendenti più esperti.
In Kyndryl, il mentoring è molto più di una pratica formativa: è un vero e proprio catalizzatore di sviluppo e empowerment, come ci raccontano Laura Meroni, Customer Technology Advisor per Data & AI, e Alessandra Mandelli, Senior Lead Italy Payroll, due mentor di grande esperienza.
Mentoring in azione: un percorso di apprendimento reciproco
Laura Meroni ha avuto l’opportunità di vivere il mentoring sia come mentee che come mentor, sperimentando l’efficacia di questa esperienza di crescita in vari programmi aziendali e inter-aziendali.
“Essere sia mentee che mentor mi ha permesso di conoscere diverse realtà e di esplorare il mentoring da entrambe le prospettive,” afferma Laura.
È un’esperienza che arricchisce e permette di acquisire competenze preziose e trasversali.
Dall’altro lato, Alessandra Mandelli racconta come, da mentor, si sia concentrata su come supportare al meglio le giovani donne all’interno dell’azienda:
“Per me è importante aiutare le nuove generazioni a costruire solide basi di crescita e a superare le difficoltà iniziali. La capacità di ascolto è cruciale per definire obiettivi insieme e per tracciare un percorso di crescita che sia realistico e motivante.”
Le qualità di un buon mentor
Per fare davvero la differenza, il mentor deve possedere qualità specifiche. Alessandra ci svela una delle sue caratteristiche fondamentali:
“L’empatia è il pilastro del rapporto con la mentee. Serve una comprensione profonda e un supporto che includa feedback costruttivi, aiutando la mentee a raggiungere i propri obiettivi con sicurezza e serenità.”
Il feedback diventa quindi un’opportunità di apprendimento reciproco, in cui si rafforza la fiducia e si alimenta il potenziale di crescita della mentee.
Mentoring come strumento di empowerment professionale
La figura del mentor gioca un ruolo chiave nella costruzione delle competenze del mentee. Laura Meroni ci spiega che il mentoring è utile non solo per sviluppare abilità tecniche, ma anche per affinare le soft skills, come la gestione del tempo, la leadership e la negoziazione.
“Un aspetto fondamentale del mentoring è il networking: il mentor può aiutare la mentee a costruire una rete di conoscenze e a prendere decisioni consapevoli,” continua Laura. “Acquisire fiducia in sé e sentirsi supportate è essenziale per affrontare il proprio percorso di carriera con empowerment.”
In Kyndryl, è partito anche un progetto incentrato sull’empowerment femminile, mirato a supportare le donne nel loro sviluppo professionale.
“Questo tipo di mentoring fa da catalizzatore, poiché abbraccia competenze, conoscenze e orientamento professionale, creando anche un senso di appartenenza e valorizzazione all’interno dell’azienda.”
L’impatto del mentoring sull’ambiente aziendale
Laura e Alessandra sottolineano come, in aziende dove il mentoring è valorizzato, si crei un ambiente di lavoro più collaborativo e piacevole.
“Il mentoring rende il personale più coinvolto e partecipe, creando un senso di appartenenza che favorisce un clima positivo,” aggiunge Laura.
Questo tipo di coinvolgimento ha effetti non solo sui singoli ma sull’intero team, incentivando la produttività e la soddisfazione dei dipendenti.
Grazie al contributo di mentor come Laura Meroni e Alessandra Mandelli, il mentoring in Kyndryl si dimostra un pilastro della cultura aziendale. Non è solo un mezzo per trasmettere competenze: è un modo per costruire relazioni, alimentare fiducia e sviluppare potenzialità in un contesto di supporto e valorizzazione reciproca.
-Articolo powered by Kyndryl sponsor di WomenX Impact Summit 2024.