Il womanism è una teoria sociale che nasce dalla storia e dalle esperienze quotidiane delle donne vittime di razzismo. L’obiettivo è quello di ripristinare il loro equilibrio con l’ambiente circostante.

Il termine viene a essere spesso sinonimo di femminismo, ma la questione è più complessa e vede la cultura al centro, come fondamentale nel processo di emancipazione. Un concetto che si ricollega a quello di intersezionalità, coniato per dare le stesse possibilità a tutte, indipendentemente dal ceto sociale e dal paese di provenienza: una visione che nella sensibilità comune può sembrare ovvia, ma riscontra ancora molte difficoltà

Cos’è il womanism?

Il womanism sostiene l’idea che la cultura sia la lente principale attraverso la quale esiste la femminilità e non il colore della pelle come sostenuto dalle attiviste dalla prima ondata negli Stati Uniti. Parliamo della storica esclusione delle afroamericane dalla lotta per i diritti legati al genere.

Non si tratta dunque di un’estensione del femminismo, ma di un quadro teorico che esiste indipendentemente dalle teorie dei vari movimenti. Per questo in inglese si distinguono le parole “womanism” e “feminism” mentre, come anticipato prima, l’idea più vicina, nella nostra lingua è quella di intersezionalità.

Womanism e femminismo intersezionale

L’aggettivo “intersezionale” attiene alla geometria e più precisamente al punto in cui si “intersecano” due rette. Una metafora di quello che succede nella realtà dove linee immaginarie, e che a volte purtroppo sono concrete sotto forma di muri e barriere, separano le persone in base al sesso e alla razza. A uscirne sconfitte sono le persone meno avvantaggiate e che incontrano spesso i maggiori problemi nella società. Sulla base di questi principi alla fine degli anni ’70 afroamericane da un lato e lesbiche dall’altro iniziarono a rivendicare gli stessi diritti delle loro compagne che rientravano nello stereotipo della donna “di pelle bianca ed eterosessuale”.

Le conclusioni e la strada da seguire

Sia il womanism che il femminismo intersezionale propongono di allargare gli orizzonti assumendo più punti di vista e non uniformando l’esistenza delle donne su un’unica retta.

La via da percorrere è quella dell’uguaglianza, nell’idea che ogni vissuto ha la stessa dignità degli altri e che non possono assolutamente esistere discriminazioni di alcun tipo né gerarchie.

Si tratta di pensieri difficili da far passare, soprattutto nei contesti dove vige ancora il patriarcato e lo sfruttamento, ma con il giusto impegno si può combattere questa lotta insieme, uomini e donne.

 

 


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