Questo articolo fa parte di Pillole di psicologia positiva, una rubrica a cura di Costanza Gallina, Formatrice di Soft Skills e Coach del Potenziale, per diffondere idee e strategie per promuovere il benessere personale e la felicità.

Sempre più persone soffrono d’ansia per colpa dello stress. Ma che cos’è, in fondo, lo stress?

Lo stress può essere considerato una risposta psicofisica a compiti derivanti dall’ambiente esterno che la persona percepisce come eccessivi, a cui non riesce a far fronte.

Il “multitasking”, cioè l’abitudine di svolgere più attività diverse contemporaneamente, è  una delle ragioni principali dello stress, dato che riesce a trasformare attività piacevoli in compiti angoscianti.

Lo stress, se prolungato nel tempo, può portare la persona verso l’esaurimento psicofisico, un atteggiamento spesso improntato al cinismo e un sentimento di ridotta realizzazione personale.

In questi casi, si tende a sfuggire l’ambiente circostante, a provare spesso frustrazione e insoddisfazione, nonché una ridotta empatia nei confronti delle persone che ci circondano. Questi disagi vengono con facilità trasportati nella vita privata, tra gli affetti familiari e dei propri cari che non riconoscono più la persona con cui hanno sempre avuto relazioni comunicative, affettive e amicali.

Quali fattori ambientali influiscono sul nostro benessere?

  •  Sovraccarico: la persona percepisce un carico eccessivo di richieste provenienti dall’ambiente esterno, di tipo pratico o anche emotivo.
  • Senso di impotenza: il soggetto ritiene di non avere più strategie valide per raggiungere gli obiettivi che si era prefissato.
  • Mancanza di controllo sulle risorse: la persona percepisce di non riuscire ad affrontare la quotidianità.
  • Senso di abbandono: il soggetto smette di sentire il senso di appartenenza a una comunità (famiglia, amici, lavoro, etc.).
  • Competizione costante.
  • Poche relazioni sociali e di scarsa qualità.

Le quattro fasi della sindrome da stress

  1. L’entusiasmo idealistico: la persona si prende carico di progetti e pensieri che superano le sue capacità fisiche, psicologiche o emotive, spesso per affrontarli in solitudine e autonomia.
  2. Carichi di lavoro e di stress eccessivi: il soggetto inizia a rendersi conto di come le sue aspettative non coincidano con la realtà. L’entusiasmo, l’interesse e il senso di gratificazione iniziano a diminuire.
  3. La frustrazione: il soggetto avverte sentimenti di inutilità, di inadeguatezza, di insoddisfazione, uniti alla percezione di essere sfruttato e poco apprezzato.
  4. L’apatia: l’interesse e la passione si spengono completamente.

Nel tempo, lo stress può tradursi in una serie di atteggiamenti negativi verso se stessi, gli altri, il lavoro e la vita in generale, portando anche a una riduzione del benessere personale e a un peggioramento della salute.

Coltiva il tuo mondo interiore

Il modo migliore per poter affrontare la quotidianità senza stress è senza ombra di dubbio coltivare un atteggiamento interiore positivo, per mettere in circolo quell’energia necessaria per avere fiducia in se stessi, nelle proprie potenzialità.

Ricorda sempre che i tuoi pensieri condizionano la tua mente e le tue azioni: quando parli con te stesso non dimenticarti  di utilizzare parole gentili.

Un esempio può essere questo mantra: “Ho fiducia in me stesso, posso farcela”.

Tutte le volte che ne hai bisogno, fermati e ripeti questa frase: rilassa la mente, allontana i pensieri negativi, respira lentamente e profondamente e distendi il viso.

Lo step successivo potrebbe essere quello di inventare il tuo mantra personale, per aiutarti ad aumentare la fiducia verso te stesso.


0 commenti

Lascia un commento

Segnaposto per l'avatar

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *