La rubrica #MeeTheSpeaker è l’occasione giusta per conoscere meglio le professioniste che saliranno sul palco di WomenX Impact il 17, 18 e 19 Novembre 2022 a FICO Eataly Bologna e online.
La protagonista dell’intervista di oggi è Federica Tozzi, Co-founder @Onoblo.

Federica, è interessante vedere come un libro può evolversi in un’azienda di successo. Tu e Alessandro, nel 2018, avete scritto insieme “L’arte di coltivare la componente umana del Lean”: raccontaci meglio come queste riflessioni si sono trasformate in Onoblo?

«Quel libro è stato il primo mattoncino di un percorso entusiasmante. A quel tempo avevamo sperimentato in un paio di progetti l’efficacia di un approccio integrato che mettesse insieme le competenze di Alessandro e le mie. Ci eravamo resi conto che stavamo agendo un modo diverso di fare consulenza e che questo modo, oltre a ottenere risultati concreti, veniva particolarmente apprezzato dalle persone, perché le valorizzava, le faceva sentire bene e permetteva di sviluppare dinamiche di gruppo positive, diminuendo stress e conflitti. Avevamo creato il nostro modo di fare consulenza in modo empirico, e sentivamo il bisogno di “ordinare le idee” e metterle nero su bianco. Già a inizio 2020 volevamo fare il passo di costituirci società, ma il COVID ha scombinato un po’ i piani. La pandemia ci ha forzati a fermarci e ci ha permesso di crescere ulteriormente e definire un’idea ancora più matura e solida che ha poi preso forma in Onoblo. Il fil rouge dal libro a Onoblo sono i valori che ci guidano ogni giorno nel nostro lavoro: il rispetto per le persone, la voglia di fare la differenza, di lavorare con il massimo della professionalità e mirando all’eccellenza nostra e delle aziende con cui collaboriamo. Un altro elemento caratterizza molto Onoblo e affonda le sue radici in quel libro: l’utilizzo del gioco serio.  Coinvolgere le persone in simulazioni, giochi e attività di gruppo ci permette di affrontare argomenti importanti in modo leggero e di far calare le persone nell’esperienza da cui poi ricavare consapevolezze su se stessi, sul proprio modo di lavorare e sul contesto in cui si muovono. È un approccio molto efficace che facilita cambiamenti concreti nel rispetto delle sensibilità e dei tempi dei partecipanti. I sorrisi che compaiono sui volti di tutti rafforzano il gruppo e generano energia positiva.

Crediamo che il segreto del successo di Onoblo sia la semplicità e l’autenticità con cui ci proponiamo, la stessa che i lettori possono trovare nel libro, e l’intento di contribuire in modo positivo condividendo la nostra esperienza a beneficio di tutti»

Mettere le persone al centro” nel periodo post-COVID sta diventando un mantra: cosa fa concretamente Onoblo in questo senso?

«Per noi lo è sempre stato, un mantra. La collaborazione tra me e Alessandro prima — e Onoblo poi — sono nate su un valore fondamentale, quello del “respect for people”. Questo valore costituisce un pilastro del Toyota Production System. In Onoblo integriamo la filosofia Kaizen del Toyota Production System e le tecniche di coaching per accompagnare le persone nelle aziende nei percorsi di evoluzione professionale e di business. Bisogna stare attenti, però, e non perdere di vista l’insieme. Noi siamo convinti, e ne abbiamo costante prova negli interventi che facciamo, che per riuscire a mettere in atto una trasformazione aziendale di qualunque tipo, si debba lavorare in maniera integrata e sinergica su tre dimensioni: individuale (le persone), operativa (i processi), culturale (valori e comportamenti aziendali). Se si trascura una di queste dimensioni, il rischio di fallire è alto. Facciamo un esempio: l’azienda vuole introdurre un nuovo gestionale. Noi coinvolgiamo chi quel gestionale dovrà utilizzarlo per definire i requisiti, capire cosa può aiutarli nell’utilizzo, quali risorse possano servire (ad es., formazione), così sono loro stessi che creano l’azienda del futuro, la loro azienda. E nei nostri incontri , che hanno sempre un taglio molto concreto e operativo, introduciamo elementi di sviluppo personale e utilizziamo tecniche di coaching per stimolarli e farli riflettere sulle implicazioni dell’introduzione del gestionale, cosa richieda in termini di sforzo personale, quale sia la forza del gruppo che può essere sfruttata per superare i momenti di difficoltà. Il risultato è che le persone disegnano un modo semplice ed efficace di lavorare insieme, acquisiscono un metodo per risolvere i problemi e per trovare soluzioni condivise, lavorano meglio e costruiscono un ambiente di lavoro positivo e motivante»

L’innovazione è parte integrante dei vostri servizi. Dalla vostra esperienza, come reagiscono le aziende italiane al cambiamento, soprattutto in ottica digitale? 

«In questa fase storica di grande incertezza la reazione naturale è quella di andare in protezione, mantenere lo status quo per cercare di limitare le perdite e diminuire il rischio. Purtroppo, questo spesso si rivela fallimentare. È proprio in questi periodi che chi sa osare e si rinnova può emergere e plasmare il proprio successo. Quello che vediamo nelle aziende con cui veniamo in contatto è che, di solito, chi ha più difficoltà a cambiare è chi guida l’azienda. È difficile per chi ha costruito un’azienda di successo pensare di dover stravolgere la propria visione o il proprio modo di fare. Ma il mondo è evoluto così rapidamente negli ultimi anni che il modello culturale e manageriale in cui molte aziende sono nate e gli strumenti che avevano a disposizione sono oramai sorpassati. Una caratteristica del tessuto imprenditoriale italiano, poi, è l’alta percentuale di aziende familiari in cui il passaggio generazionale è particolarmente difficile, e oggi complicato ancora di più dalle enormi differenze tra generazioni sia in termini di valori di riferimento, sia in termini di capacità digitali: sono mondi tanto diversi che purtroppo spesso entrano in conflitto, ma quando trovano la chiave giusta per dialogare e mettere a fattor comune le proprie diversità acquisiscono una forza travolgente!»

Come imprenditrice donna, pensi che una community come quella di WomenXImpact sia importante per le giovani che si avvicinano a questo mondo?

«…per le giovani e anche per le vecchie (io mi metto in quest’ultima categoria avendo compiuto 50 anni quest’anno)!! Una delle cose che mi è mancata quando ho intrapreso questa nuova avventura della libera professione prima e dell’imprenditrice poi, è stato proprio un riferimento esperto, da cui attingere suggerimenti o anche rassicurazioni e incoraggiamento. Adesso sento il dovere di dare il mio contributo e accompagnare le nuove generazioni nelle loro evoluzioni. Questo scambio tra generazioni è una ricchezza immensa da cui tutti possiamo trarre beneficio. Unire le forze ci permetterà di costruire un mondo del lavoro sostenibile. La community di WomenXImpact facilita questo scambio, questo flusso di esperienze, di supporto, di meravigliosa diversità!»


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