La rubrica #MeeTheSpeaker è l’occasione giusta per conoscere meglio i professionisti e le professioniste che sono saliti sul palco di WomenX Impact 2022 a FICO Eataly Bologna e online. La protagonista dell’intervista di oggi è Tonia Calvio, Regional Marketing Director SAS.

Raccontaci qualcosa in più di te, sul tuo percorso e sulla tua carriera.

Sono una vera appassionata di innovazione, trasformazione digitale e customer experience e da oltre 20 anni mi occupo di marketing B2B.

Ho iniziato la mia carriera nelle PR per poi approdare in SAS, azienda leader nell’ambito degli analytics e dell’intelligenza artificiale: qui ho conosciuto da vicino anche il modo dei dati e me ne sono innamorata immediatamente.

In SAS ho ricoperto diversi ruoli nel corso degli anni, fino a diventare Regional Marketing Director.
Ho avuto il privilegio di vivere la trasformazione dell’azienda in prima persona, e ho potuto quindi contribuire in modo attivo all’innovazione di processi, metodologie e attività. La mia più grande soddisfazione è quella di avere portato i dati anche nel marketing, mostrando in modo empirico come non siano solo un elemento tecnico, ma un fondamentale pilastro strategico di business. Oggi sono i dati che guidano tutto il team per scegliere in maniera efficace a chi indirizzare le campagne, in quale modo, su quali canali. E sono sempre i dati che ci aiutano a capire come stanno cambiando i nostri clienti, in modo da conoscerli sempre meglio e anticipare le loro richieste.

D’altronde, non è un caso che la mia parola d’ordine sia “curiosità”: per me significa avere attitudine a non dare mai nulla per scontato, a non aver paura di sperimentare. Significa avere voglia di mettersi in gioco e scoprire il nuovo, sempre, in ogni aspetto della vita. Ad esempio, per me la curiosità si riflette anche nella sfera personale: non si limita agli eventi esterni, ma si estende anche alla migliore comprensione di se stessi. E trovo che la consapevolezza di sé e degli altri aiuti ad essere migliori, nel lavoro e nella quotidianità, nell’interazione con gli altri.

La mia curiosità viene anche alimentata dalle nuove generazioni, con cui ho la grande fortuna di collaborare spesso: mi dà una grande energia essere in prima linea per condividere la mia esperienza professionale con i più giovani e contribuire a ispirare studenti e studentesse. Li incoraggio a perseguire le loro passioni e i loro interessi, con particolare attenzione alla parità di genere in ambito STEM. Per farlo, tra le altre cose porto esempi concreti: sono soddisfatta di potere dare come esempio virtuoso proprio la realtà aziendale nella quale lavoro, da sempre equa in ogni ambito e strutturata per garantire a chiunque ne faccia parte le medesime opportunità, sia in ambito lavorativo che di welfare. E, visto che mi occupo di dati, ne voglio condividere 2 che fotografano perfettamente SAS: le donne rappresentano il 40% delle presenze in azienda, nonché il 55% del management team. Non dovrebbe essere eccezionale, ma lo è.

Di cos’hai parlato a WXI 2022?

A WXI 2022 ho avuto il piacere di partecipare al panel “Women in Innovation: come trasformare i dati in conoscenza” insieme a professionisti e professioniste di realtà italiane e internazionali.

Ci siamo confrontati sulla nostra visione in merito alle nuove frontiere dell’innovazione, ci siamo interrogati sulla nostra prospettiva futura e sul ruolo che giocheranno la cultura analitica e l’importanza dei dati. Ci siamo confrontati sulla necessità di competenze e formazione in ambito STEM per affrontare il cambiamento e innovare davvero, su come colmare il gender gap e promuovere una cultura aziendale di diversità ed equità nel mondo tech.

Sono temi fondamentali e attuali. Oggi, infatti, si parla continuamente di trasformazione digitale e si studia l’impatto della tecnologia su persone, ambiente, società, cultura ed economia: per questo, è importantissimo parlare di dati e del modo in cui ci aiutano a cogliere insight e a fotografare informazioni fondamentali per prendere le decisioni di business. Il modo in cui si sfrutta la trasformazione digitale che stiamo vivendo può determinare il futuro di una azienda: competere, in un mercato sempre più fluido, non è certo semplice. Bisogna restare aggiornati.

Questo è quello di cui hanno bisogno le aziende e le organizzazioni, dalle più grandi alle più piccole, di qualsisi settore di mercato, pubbliche o private.

C’è poi da considerare un altro aspetto: certo, la tecnologia è importante, ma perde molta della sua potenza se non viene affiancata dalla diffusione della cultura data-driven e dalle competenze necessarie per affrontare il cambiamento.

Per questo, come SAS ci impegniamo per stimolare la cultura analitica: l’analisi dei dati viene spesso vista come una cosa geek, ma è necessario diffondere l’idea che il mondo degli analytics non è “per pochi” e che non significa affatto stare chiusi in un laboratorio. L’interesse per i dati può e deve essere trasversale, in tutta l’azienda e a tutti i livelli. I risultati ci sono, ed è innegabile. Come SAS lavoriamo da tempo per fare cultura su queste tematiche anche tra le nuove generazioni, promuovendo la formazione sia nelle università che nelle scuole secondarie e abbiamo programmi specifici anche per le primarie: è importante per i ragazzi e le ragazze di oggi acquisire competenze tecniche analitiche che vengono, e verranno sempre di più, utilizzate in qualunque segmento e in qualunque funzione aziendale. Può fare davvero la differenza, in una carriera.

Che consiglio daresti ad una giovane donne che vuole iniziare un percorso STEM?

Il nostro futuro lo creiamo noi, con le scelte che compiamo ogni giorno: è importante non farsi spaventare da quello che non si conosce ma, anzi, osare e sperimentare senza porsi dei limiti. Gli errori si fanno, li abbiamo sempre fatti tutti e tutte, ed è così che si migliora. Non bisogna farsi frenare da chi non crede nei nostri sogni, chi ci dice che è difficile: anzi! Ci vogliono forza, pazienza, volontà e sacrificio, ma vedere poi il proprio sogno realizzarsi ripaga di ogni cosa.

Naturalmente è fondamentale anche studiare, e non solo sui libri. Io parlo spesso di continuous learning: essere assetati di scoprire cose nuove ogni giorno, analizzando le nostre azioni e imparando anche da ciò che ci succede, regolando le vele. “Ho sempre fatto così” è una frase che non andrebbe mai detta né pensata: la pigrizia e la monotonia sono nemiche dell’innovazione. Sperimentare, provare, disegnare realtà che ancora non esistono è fondamentale!

Il tratto decisivo che fa veramente la differenza in un percorso di studio e professionale in questo ambito per me resta comunque la capacità, la voglia, di essere curiosi. Dirigere il proprio mindset verso la curiosità significa guardare il mondo attraverso la lente di ciò che è possibile, non solo di ciò che “è” in questo momento. Così facendo, si scorgono improvvisamente opportunità che prima era impossibile vedere e si scoprono percorsi inaspettati.

Pensi che una community come quella di WXI posso supportare il confronto costruttivo tra le imprenditrici e le manager?

Quest’anno per la prima volta sono stata a WomenX Impact. È stata un’occasione unica per conoscere tante storie di persone straordinarie, e non è la solita frase fatta. È difficile descrivere la straordinaria energia e la voglia di stare insieme che abbiamo respirato. Raccontarsi e guardare al futuro con positività è stato liberatorio e costruttivo.

Purtroppo, siamo arrivati alla conclusione che il gender gap in ambito tech è ancora fortemente presente. D’altronde, se Secondo il Global Gender Gap Report 2022 del World Economic Forum ci vorranno 132 anni per raggiungere la piena parità, è evidente che questo squilibrio è ancora più forte in ambito tech.

Per questo credo che community come WXI possano fare la differenza. Mettere insieme aziende, community, istituzioni con un unico obiettivo: dare il buon esempio, condividere best practice, bisogni e idee favorendo progetti che avvicinino giovani donne alle materie STEM e portando la propria esperienza come role model. Serve essere attive nel diffondere le nostre testimonianze come “donne nel tech” all’esterno e alle più giovani.

La community di WXI dà la possibilità di partecipare a momenti di condivisione, scambio, formazione e crescita, e questo è fondamentale per diffondere una cultura che valorizza l’empowerment femminile come occasione di sviluppo personale e professionale.


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