Benvenuti nel format “Meet the Speaker”, un’occasione per approfondire il percorso professionale degli speaker che saranno presenti al WomenX Impact Summit 2023.

Oggi intervistiamo Sara Baroni, Giornalista digital-femminista | Co-founder @ UNA Women

 

– Ciao Sara, raccontaci qualcosa di te e del tuo percorso professionale.

Credo che il mio percorso professionale abbia delineato tanto di me, di chi sono, del mio mindset e del mio lavoro. Soprattutto perché è stato un percorso non lineare, sia a livello di studi che lavorativo. Mi sono trovata, già in giovane età, ad entrare a contatto con realtà tossiche. Ho vissuto, e visto accadere, una serie di fatti che solo negli anni avrei capito essere attribuibili a sessismo, gender gap e misoginia. Diventare scrittrice o giornalista è un sogno che non mi ero mai concessa di accarezzare, finché non ho scelto di cambiare percorso, rischiando tutto, trovando e quasi inventando opportunità dove chi mi era accanto vedeva muri. E ha funzionato.

Ho lavorato per prestigiose riviste bilingue vendute in 56 paesi e, dopo essermi scontrata di nuovo con problematiche legate al patriarcato, che stavano cercando di sbarrarmi la strada, sono riuscita ad ottenere il tesserino da giornalista. Uno dei traguardi di cui vado più fiera, perché so quante battaglie personali ho affrontato nell’ottenimento di questo “pezzo di carta” per me.

Oggi

  • dirigo rubriche femministe che si orientano a stimolare la crescita delle donne verso un futuro pieno di opportunità,
  • con i migliori amici e colleghi che esistano ho co-fondato una realtà, UNA Women, che è stata presentata in Parlamento Europeo come prima app per l’abbattimento del gender gap,
  • lavoro esclusivamente con testate con cui condivido valori e che lavorano nel rispetto dei diritti delle donne, del futuro, dei giovani e dell’ambiente,
  • tengo masterclass e workshop sul ruolo sociale del giornalismo rispetto al femminismo e a questioni etiche,
  • insegno in diverse scuole dell’Emilia Romagna tramite un ente di formazione specialistico della regione,
  • sto lavorando alla stesura di diversi libri, corti e documentari,
  • e soprattutto, sto inseguendo i miei ideali. Sento di lavorare per qualcosa che mi motiva e mi dà carica ogni giorno, qualcosa che spero possa aiutare più donne possibili a sentirsi felici, appagate e realizzate.

 

– Com’è cambiata negli anni la narrazione delle donne nel mondo del giornalismo?

Nonostante oggi la narrazione delle donne nel settore giornalistico sia molto più ampia e variegata, le cose non sono esattamente cambiate in meglio. Quello giornalistico è uno dei principali settori che dovrebbe essere riformato. Soprattutto vista la sua natura pubblica a servizio della società e la capacità di influenzare l’opinione pubblica. Notiziabilità fittizia, spesso riportata secondo stereotipi culturali e bias di genere, propaganda politica nemmeno troppo velata e altri fattori, incidono notevolmente sulla narrazione che viene fatta delle donne, e conseguentemente sullo spazio sociale e politico che viene loro “concesso”.

La maggior parte delle riviste e dei quotidiani alimentano una narrativa errata e deontologicamente scorretta della donna, con gravi conseguenze per il contesto sociale. Dallo stereotipo della Wonder Woman al modo in cui ancora non si riesce a parlare di femminicidio in Italia, dalla propaganda del mito della bellezza alle testate femminili che appoggiano movimenti politici antifemministi “mascherati” da articoletti leggeri da spiaggia, la strada da fare è ancora lunga.  Ma prima di poter ricostruire è necessario comprendere in maniera massiva come riconoscere il problema, solo così si potranno costruire le basi per una riforma del settore. In questo senso, soprattutto nell’era dei social in cui il lettore è diventato utente attivo nella scelta e nella generazione dei contenuti giornalistici, è importante che sia il pubblico stesso a prendere coscienza degli “errori” del settore.  Dobbiamo ricordarci che il giornalismo è al servizio della democrazia e della società, quindi ciò che viene chiesto dai lettori influenza notevolmente la produzione dei contenuti.

 

– Quale sarà l’obiettivo principale del tuo speech al WXI 2023?

Il titolo del workshop racconta già del suo obiettivo: “Liberare le voci – Empowerment attraverso il giornalismo femminista e la scrittura inclusiva“. Il mio obiettivo sarà quello di fornire strumenti pratici per promuovere l’empowerment delle donne attraverso il giornalismo femminista e la scrittura inclusiva. Vedremo come identificare le pratiche errate in un breve pezzo giornalistico di “finto” empowerment femminile. Fornirò strumenti che consentano alle partecipanti di trovare la propria voce, di essere le protagoniste della propria storia e di raccontarla in modo autentico e giornalisticamente rilevante per riuscire a promuovere se stesse e le proprie realtà, in un’ottica di impatto sociale. Perché dove vince una, vinciamo tutte.

 

– Quali pensi siano i punti di forza di una community come WXI?

Oltre alle numerose opportunità di crescita rappresentate dai percorsi di mentoring e dalle masterclass, credo che uno degli aspetti più appaganti e qualificanti sia l’opportunità di conoscere e rapportarsi con donne e uomini dai background diversi, unire specializzazioni, spunti e opinioni distinte per non rimanere fermi su credenze personali magari limitanti. Aprirsi a dialoghi costruttivi ci permette di crescere moltissimo come persone e come professionisti. Creare ogni volta qualcosa di nuovo, che sia un e-book, un podcast, una rubrica, permette a tutti di unire voci e talenti e di lottare in modi innovativi, creativi e stimolanti verso il raggiungimento di ideali comuni.

 

Per ascoltare lo speech di Sara, non perdere l’occasione di partecipare al WomenX Impact Summit 2023.